Un giornalista italiano, Simone Camilli, è morto questa mattina a Gaza, a Beit Lahiya, a causa della deflagrazione di una bomba isrealiana rimasta inesplosa. La notizia è stata confermata dalla Farnesina e la famiglia del reporter è stata già avvertita.
Oltre a Camilli hanno perso la vita altre sei persone: un giornalista di Gaza e cinque artificieri palestinesi che stavano lavorando per disinnescare l'ordigno.
Il giornalista italiano è il primo reporter straniero ucciso nel conflitto che finora ha provocato 1.900 vittime tra i palestinesi e 67 tra gli israeliani.
Camilli, romano, 35 anni, free lance, aveva lavorato, come producer e videomaker, per diverse agenzie internazionali, tra cui l'Associated Press. Proprio per l'AP era già stato diverse volte in Israele e nei Territori occupati della Palestina.
"La morte di Simone Camilli è una tragedia, per la famiglia e per il nostro Paese", ha affermato il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, che ha espresso il suo cordoglio per la morte del giornalista italiano. "Ancora una volta è un giornalista a pagare il prezzo di una guerra che dura da troppi anni e per la seconda volta in pochi mesi piangiamo la morte di ragazzi impegnati con coraggio nel lavoro di reporter", ha ricordato Mogherini.
A maggio, infatti, aveva perso la vita, questa volta in Ucraina, un altro reporter italiano, Andrea Rocchelli.