Giovedì, 16 Maggio 2013 17:14

Il terremoto non era imprevedibile: le motivazioni della sentenza per il crollo della Casa dello Studente

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Il terremoto che ha portato al crollo della Casa dello studente "non era affatto imprevedibile". Lo sottolinea il giudice del tribunale dell'Aquila Giuseppe Grieco nelle motivazioni sulla sentenza di condanna, depositata giovedi, di Bernardino Pace, Pietro Centofanti e Tancredi Rossicone, a quattro anni, e di Pietro Sebastiani, a due anni e mezzo.

Sulla base delle indicazioni tecniche, il sisma poteva essere previsto ''essendosi verificato in quello che viene definito periodo di ritorno, vale a dire nel lasso temporale di ripetizione di eventi previsto per l'area aquilana''. Periodo che, scrive il Giudice citando il consulente Luis Decanini, ''è stato indicato in circa 325 anni dall'anno 1000''. Inoltre, ''si è trattato di un terremoto certamente non eccezionale per il territorio aquilano e assolutamente in linea con la sismicità storica dell'area''.

Una tesi molto simile a quella sostenuta da Marco Billi che, nelle motivazioni della sentenza Grandi Rischi, scrisse che ci fu negligenza umana nel dare false rassicurazioni alla popolazione che in tal modo non adottò le tradizionali precauzioni tra cui uscire di casa dopo una forte scossa. La sentenza portò alla condanna a sei anni per omicidio colposo, disastro colposo e lesioni colpose di sette componenti della Commissione Grandi Rischi che il 31 marzo 2009, 5 giorni prima della scossa, si riunirono all'Aquila per fare il punto sullo sciame sismico che da mesi interessava il territorio aquilano.

"I tecnici hanno colpevolmente e reiteratamente ignorato tutte le prescrizioni", scrive ancora il giudice nelle circa cento pagine della sentenza per il processo sul crollo della Casa dello Studente, uno dei simboli più drammatici del terremoto del 6 Aprile 2009.

"Se la giustizia ha stabilito che ci sono delle colpe da parte dei tecnici è giusto che paghino", ha commentato ad Adnkronos Massimo Cialente. Il primo cittadino ha anche aggiunto che "in Italia tutte le persone che sono chiamate a compiere attività di controllo e di ispezione le fanno con un lassismo assoluto".

Ultima modifica il Giovedì, 16 Maggio 2013 17:21

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