Mercoledì, 15 Ottobre 2014 12:06

Usra, un altro pasticcio: la determina che anticipa la legge sulla ricostruzione

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La determinazione è del 26 settembre 2014. Si tratta di uno degli ultimi atti firmati dall'oramai ex titolare dell'Ufficio speciale alla ricostruzione, Paolo Aielli: numero 302, ad oggetto "la presentazione e l'istruttoria di scheda parametrica e di progetti parte seconda".

Richiamato il decreto numero 1 che disciplina le modalità di accesso alla nuova procedura per i Centri storici dell'Aquila e delle frazioni, mediante - come noto - la presentazione di un progetto parte-prima corredato dalla scheda parametrica e, successivamento, di un progetto parte-seconda, l'Usra ha preso atto che, a seguito dell'esame di completezza documentale da parte degli Uffici del settore edilizia del Comune dell'Aquila, si sono riscontrate gravi carenze che hanno di fatto impedito, in molti casi, l'istruttoria dei progetti con il risultato che alcuni procedimenti avviati sono stati interrotti. Anche e soprattutto per le scarse informazioni riguardo le esatte procedure da seguire: infatti, soltanto una minima parte delle pratiche presentate per il progetto parte-seconda è stata ritenuta completa.

Dunque per fornire ai professionisti incaricati tutte le indicazioni utili ad operare con certezza, l'Ufficio ha determinato a fine settembre le caratteristiche della scheda parametrica, i documenti tecnici e contabili da presentare, le raccomandazioni riguardo la redazione dei progetti parte-seconda, riguardo la progettazione degli interventi e il funzionamento della commissione pareri.

Se non fosse che è spuntata una prescrizione che ha messo in allarme i professionisti incaricati, piuttosto che rassicurarli. Al punto 1/B, infatti, si legge che "con riferimento alla check-list dell'Usra, si annulla il punto B.4 della documentazione amministrativa riguardante la scelta dell'Impresa aggiudicatarie tra numero 5 imprese, in quanto tale scelta non potrà avvenire che successivamente all'approvazione del progetto e del computo e alla determinazione definitiva del contributo, dato che si deve tener conto di tali elementi nell'assegnazione dell'appalto".

A dire che l'Usra si è portato avanti con il lavoro, anticipando uno degli intendimenti della legge sulla ricostruzione in discussione in Parlamento che, però, non è stata ancora approvata in sede deliberante. Infatti, stando alla determinazione 302, si può scegliere l'impresa che eseguirà i lavori soltanto a seguito dell'assegnazione definitiva del contributo.

Lecite alcune domande, anche banali: a cosa è dovuta l'urgenza nel cambiare la procedura prima ancora che sia approvata la nuova legge e senza alcuna indicazione di transizione? E poi, nella legge in discussione dovrebbero essere previsti meccanismi di selezione delle imprese ben precisi: al contrario, nella determinazione non se ne fa per nulla cenno. Inoltre, riconosciuto il contributo concedibile, resterebbero teoricamente soltanto 30 giorni per scegliere l'impresa e avviare i lavori. Oppure no? E ancora: se il progetto è definitivo - nella determinazione, si specifica che i progettisti devono dare dettagli assai precisi anche sulle tecniche esecutive - l'impresa cosa dovrebbe offrire? Ribassi? In ultimo: l'ultimo elenco d'invito a presentare il progetto parte-seconda è del 16 settembre. Ad una stima assai approssimativa, si può immaginare che il 90% dei consorzi abbia già l'impresa, abbia già indetto la gara o comunque si stia adoperando a farlo. Cosa potrebbe succedere?

Nulla, a quanto pare. Assolutamente nulla. Abbiamo contattato l'assessore alla ricostruzione del Comune dell'Aquila, Pietro Di Stefano, che ha confermato a NewsTown come la determinazione non abbia alcun valore. "Si tratta di un atto amministrativo - ha spiegato - che non sottende però ad alcuna norma di riferimento". In effetti, la legge sulla ricostruzione - come detto - è ancora in discussione e andrà a normare tutto il processo di ricostruzione privata. Compresa la scelta dell'impresa che dovrà effettuare i lavori.

Quindi, per ora si può andare avanti come se la determina non fosse stata mai firmata. Un altro pasticcio, l'ennesimo: un'altra questione lasciata 'aperta' dalla fuga di Paolo Aielli.

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