Giovedì, 30 Ottobre 2014 18:34

L'Aquila, Accademia Belle Arti: finito il commissariamento, inizia l'era del nuovo direttore Brandizzi

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E' un'installazione luminosa ispirata a un passaggio del romanzo Fontamara di Ignazio Silone, realizzata all'esterno dell'edificio progettato da Paolo Portoghesi, a segnare simbolicamente il nuovo corso intrapreso dall'Accademia delle Belle Arti: “E' un'opera con cui vogliamo invadere lo spazio, portare luce, farci vedere e riconoscere” ha detto Giovanna Cassese, commissario uscente. “E' arrivato il momento, per l'Accademia, di uscire da un certo isolamento nel quale è rimasta relegata in questi ultimi anni”.

Il commissariamento dell'Accademia delle Belle Arti dell'Aquila è ufficialmente finito. Oggi, in una conferenza stampa, c'è stato il passaggio di testimone tra la professoressa Cassese, nominata commissario dal Miur nel novembre del 2013 in seguito all'invalidamento dell'elezione di Onorino Vespa, e il neo direttore Marco Brandizzi, al quale spetterà il compito di avviare, di fatto, una fase nuova dopo il lungo regno di Eugenio Carlomagno.

Brandizzi ripartirà dal lavoro svolto in questi ultimi dodici mesi dalla professoressa Cassese e dal presidente Roberto Marotta, che, insieme, hanno avviato un riassetto e una riorganizzazione dell'Accademia: dalla didattica all'amministrazione, dai servizi alla dotazione di nuovi spazi da mettere a disposizione di studenti e corpo docente.

Diversamente dalla Cassese, tuttavia, Marotta rimarrà: “E' stato un periodo di grande impegno e lavoro ma ne è valsa la pena perché questo istituto rappresenta un asset fondamentale per lo sviluppo del territorio aquilano e dell'intera regione. Un luogo che ha sempre fatto alta formazione e che prepara i giovani ad affrontare la vita con un bagaglio culturale ricco e unico nel suo genere”.

Concetti ribaditi anche da Giovanna Cassese nel discorso con il quale si è voluta congedare: “L'Accademia delle Belle Arti dell'Aquila è un'istituzione vitale per la città e per l'intero Abruzzo. Ha una storia prestigiosa, dagli anni della sua fondazione, nel 1969, ai nostri giorni, perché vi hanno insegnato e vi insegnano tutt'oggi grandi artisti e intellettuali. Ancora più che altrove, all'Aquila – città simbolo di un'Italia che non riesce a difendere il suo immenso patrimonio materiale e immateriale di storia e arte – l'Accademia è chiamata alla sua mission di alta formazione didattica, ricerca e produzione in campo artistico in senso lato, dalle arti visive alla scenografia, dalle nuove tecnologie al restauro. E' una delle poche Accademie statali ad avere una scuola di restauro accreditata per la formazione di restauratori di beni culturali”.

“Gli artisti” ha proseguito la Cassese “sono essenziali per ripensare un futuro migliore. La ricostruzione è sempre e comunque una questione di progetti e di idee. Abbiamo lavorato in sintonia per ritrovare l'unità dell'intero corpo accademico, puntando su progetti ambiziosi, ridando fiducia ai giovani coraggiosi che la scelgono come luogo un po'o magico e speciale per la loro formazione universitaria. E con impegno, fiducia e sorriso, come dice Marc Augé, riprendiamoci il futuro”.

A guidare l'Accademia sarà, come detto, Marco Brandizzi: “Ringrazio la professoressa Cassese per lo straordinario lavoro svolto in questi mesi” ha detto il neo direttore in conferenza stampa. “Il progetto per il rinnovamento dell'Accademia si dividerà in due parti: la prima sarà caratterizzata dalla ridefinizione della didattica attraverso l'uso delle nuove tecnologie come il laboratorio 3D, il rafforzamento delle scuole di grafica, pittura, decorazione, scenografia e restauro, sia nell'assegnazione di spazi adeguati alle esigenze formative sie nella disponibilità di materiali e tecnologie utili alla sperimentazione”.

“Inoltre” ha aggiunto Brandizzi “è nostra intenzione ridefinire il biennio di specializzazione, che diventerà probabilmente unico per le arti visive, e programmare corsi liberi, senza esami, aperti al pubblico, come la scuola libera di nudo o corsi nel laboratorio 3D, per collegare in maggior misura l'Accademia al territorio. La seconda parte del nuovo corso” ha concluso Brandizzi “sarà dedicata a fare dell'Accademia un luogo di sperimentazione, elaborazione e eccellenze, contando sulla straordinaria concentrazione di storici dell'arte, artisti, scenografi di livello nazionale e internazionale su cui può contare la nostra istituzione”.

In chiusura della conferenza stampa è stata presentata l'installazione luminosa permanente Riscrivere Fontamara ispirata all'omonimo di Ignazio Silone realizzata da alcuni allievi del corso di Scultura dell'Accademia (Michele Bignotti, Li Bing Quian, Alice Carrozzi, Marco De Leonibus, Francesca Racano, Gianluca Ragni, Eliano Serafini), sotto la supervisione dei docenti Pasquale Pennacchio e Matteo Ludovico.

L'opera consiste in un filamento elettroluminescente che riproduce questo passaggio del romanzo: Il primo giugno dell'anno scorso Fontamara rimase per la prima volta senza illuninazione elettrica. Il due di giuno, il tre di giugno, il quattro di giugno, Fontamara continuò a rimanere senza illuminazione elettrica. Così nei giorni seguenti e nei mesi seguenti, finché Fontamara si riabituò al regime del chiaro di lna. Per arrivare dal chiaro di luna alla luce elettrica, Fontamara aveva mess un centinaio di anni, attraverso l'olio di oliva e il petrolio. Per tornare dalla luce elettrica al chiaro di luna bastò una sera.

 

Ultima modifica il Giovedì, 30 Ottobre 2014 22:40

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