Giovedì, 10 Settembre 2020 13:51

Accademia Belle Arti, nuovi spazi per la ripartenza delle lezioni in presenza

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Nuovi spazi per garantire la ripresa della didattica in piena sicurezza e importanti collaborazioni con enti e istituzioni culturali, a partire da quella con il Maxxi che il prossimo 30 ottobre aprirà la sede aquilana a Palazzo Ardinghelli.

Così l'Accademia di Belle Arti dell'Aquila si prepara ad inaugurare il nuovo accademico che vedrà una ripresa delle lezioni frontali e di tutte le attività laboratoriali dopo il lungo stop imposto dalla pandemia. L'apertura di un nuovo padiglione di 600 mq (che sarà inaugurato il prossimo ottobre con la mostra di Fabio Mauri) e la possibilità di utilizzare il teatro per le lezioni teoriche (lo spazio sarà riscaldato cinque giorni a settimana) garantirà una ripartenza nel pieno rispetto delle misure anti contagio anche se la didattica online, per forza di cose, non sarà del tutto abbandonata.

Le modalità di didattica le misure che saranno adottate nel corso del nuovo accademico, sono state illustrate questa mattina in conferenza stampa dal presidente Abaq Fabrizio Marinelli, dal direttore Marco Brandizzi e dalla coordinatrice della scuola di restauro Gabriella Forcucci.

"La priorità è tornare a lavorare in presenza in sicurezza, nel pieno rispetto delle regole" ha affermato il direttore Brandizzi che il prossimo 31 ottobre lascerà l'incarico per scadenza di mandato. I corsi da remoto resteranno, ha precisato. "Ogni docente in base al numero di studenti iscritti al corso valuterà la possibilità della didattica mista e l'eventuale attivazione di corsi da remoto, ma lo straordinario rapporto che abbiamo potuto mantenere tra numero di iscritti e spazi a disposizione, che si arricchirranno del nuovo padiglione, garantisce una didattica di altissima qualità."

A ripartire oltre alle lezioni teoriche in presenza, anche la biblioteca e i laboratori di restauro, fondamentali per formazione degli allievi. La qualità dell'offerta formativa infatti è determinata in gran parte dalla possibilità di alternare lezioni teoriche alle attività pratiche e laboratoriali, le quali, peraltro, prevedono già standard di sicurezza molto alti.

"La conoscenza della fisica, della chimica delle tecniche diagnostiche ha bisogno della pratica di laboratorio e nelle accademie questa necessità trova il suo luogo ideale" ha affermato la coordinatrice della scuola restauro, fiore all'occhiello dell'istituo.

La ricostruzione post sisma del capoluogo e del Centro Italia e la presenza di cantieri di restauro di un centro livello rappresentano un'opportunità non solo per gli studenti ma anche per gli organi accadamici e didattici. Moltissimi sono i lavori e le collaborazioni in corso d'opera, a partire da qualla presentata stamattina con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Frosinone, Latina e Rieti, con la Diocesi di Rieti e con il Comune di Amatrice per il restauro di una decina di opere, di cui cinque già arrivate presso l’accademia aquilana, salvate dalle macerie del terremoto del 24 agosto 2016.

2020 - 10 - 09 abaq

"L'Accademia sta portando avanti collaborazioni con la Soprintendenza di Rieti, la diocesi e il comune di Amatrice - ha spiegato Forcucci - lo scorso 3 marzo sono arrivate 3 opere gravemente danneggiate dal sisma di quattro anni fa. Nel corso del nuovo anno accademico potremo finalmente avviare l'attività di restauro, sospesa durante il lockdown. Operazioni come questa permettono da un lato il recupero di opere del patrimonio artistico culturale che altrimenti dovrebbero aspettare tempi lunghissime per il restauro, dall'altro permettono la formazione dei futuri operatori specializzati. Le due cose messe - ha sottolineato la docente - sono un bene preziosissimo che spesso viene sottovalutato. Costruire ponti con altre realtà, altre città e altre istituzioni culturali rappresenta una costante dell'accademia che io ritengo di dover riaffermare in modo deciso".

Concetto ribadito anche dal presidente Fabrizio Marinelli."L’Accademia di Belle Arti dell’Aquila si conferma così come un’eccellenza nell’alta formazione artistica italiana e al contempo, mettendo a disposizione le sue conoscenze e capacità, partecipa attivamente alla vita culturale del territorio di riferimento - ha affermato Marinelli - L’Aquila ha sempre avuto un rapporto privilegiato con il territorio a nord della città stessa, ovvero l’attuale provincia di Rieti, che fino agli anni venti del secolo scorso faceva parte della provincia aquilana e che è ancor oggi un’area geograficamente molto più vicina all’Abruzzo, storicamente attraversata dalla importante via degli Abruzzi che collegava Napoli con Firenze. Ora recuperare e rinsaldare questo rapporto è importante e l’Accademia dell’Aquila da, con questa collaborazione presentata oggi, il suo contributo attraverso il recupero di opere d’arte che sono in sostanza l’identità culturale di un territorio e della sua comunità”.

Ultima modifica il Giovedì, 10 Settembre 2020 14:09

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