"Ci risiamo. Puntuale come ogni anno, a ridosso della riapertura della stagione invernale le casse del Centro Turistico del Gran Sasso sono miseramente vuote. Tanto vuote da non permettere di pagare gli stipendi ai 30 dipendenti della S.p.A. comunale".
La denuncia è delle RSU aziendali: "Tutto ciò potrebbe non essere una novità - si legge in una nota firmata da Domenico Fontana (Filt-Cgil), Primo Cipriani (Uilt-Uil) e Guido Pignanacci (Ugl) - se nei mesi scorsi non fosse transitata nelle casse dell’azienda una ingente somma versata dal Comune dell’Aquila per il ripiano delle perdite 2012. Nessun dubbio che quelle somme siano state adoperate nel modo migliore possibile, ma ovviamente una oculata gestione avrebbe consigliato di prevedere gli accantonamenti necessari per avviare la stagione e non ultimo a pagare i dipendenti".
"Ora come temiamo è tardi!!", incalzano i sindacati. "E’ tardi per rimediare all’ennesimo danno d’immagine ed è tardi per rimediare alle difficoltà a cui sono chiamati i lavoratori dell’azienda che come ogni lavoratore in questo periodo è alle prese con le svariate scadenze fiscali e le difficoltà quotidiane. Ora la domanda scontata e naturale è: “chi sta sabotando il Centro Turistico?” Si vorrà ancora sostenere che i sabotatori sono i lavoratori? Che fine ha fatto il piano industriale ed il denaro fresco che sarebbe dovuto arrivare da Invitalia?".
Domande che meriterebbero una pronta risposta. "Solo un mese fa - concludono le Rsu - mentre si svolgeva la meritevole iniziativa del Festival della Montagna, si disegnavano scenari di rilancio della montagna aquilana, progetti che cozzano in maniera fragorosa con le “miserie” dello strumento necessario per poterle realizzare. Come è possibile immaginare il rilancio se le banche non fanno credito, se non si riesce ad acquistare il gasolio, se non si riescono a pagare i dipendenti, se non si riesce a programmare nessuna iniziativa di marketing ed anzi si svende il patrimonio immobiliare affidandolo a gestioni di breve periodo che non ne accrescono il valore e non possono fungere da traino alla stazione".
Dunque, l'affondo: "Ora basta!! Se tutto questo è vero sarebbe auspicabile un passo indietro dell’attuale management. Non possono pagare solo i lavoratori!!"
Perilli (Prc): "Gestione del Ctgs costituisce un nodo da affrontare"
"I trenta dipendenti del Centro turistico del Gran Sasso non percepiranno lo stipendio per il mese di novembre. Una situazione inaccettabile, soprattutto alla luce della grave crisi economica che attanaglia il Paese in generale e il nostro territorio in particolare. I problemi di gestione della società non possono ricadere sui lavoratori e sulle loro famiglie".
A denunciarlo è il capogruppo in Consiglio comunale del Partito della Rifondazione comunista, Enrico Perilli: "Al di là della nostra valutazione circa i cosiddetti progetti di sviluppo del Gran Sasso, infatti, è del tutto evidente che il nodo, al momento, è rappresentato dalla gestione. Il Partito della Rifondazione comunista è, dunque, assolutamente favorevole ad una variazione al Bilancio comunale finalizzata a consentire il pagamento degli stipendi per i dipendenti del Ctgs. Dopo di che andrà affrontata seriamente la questione del personale dell'azienda. L'imperativo è senza dubbio evitare i licenziamenti, provvedendo invece ad attivare politiche concertate e ragionate di spostamento e riconversione dei dipendenti che non possono, ripeto, pagare il prezzo dei problemi legati alla gestione. Gestione che costituisce un nodo da affrontare e da sciogliere per scongiurare il ripetersi di situazioni analoghe e per garantire i diritti dei lavoratori della società".