Venerdì, 14 Novembre 2014 16:20

Striscione su Grandi rischi rimosso, gli ultras accusano il Comune: "Gesto grave"

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Sta diventando un caso politico la rimozione dello striscione affisso presso la mega rotonda di Piazza d'Armi dai Red Blue Eagles, il principale gruppo organizzato della Curva Sud del Tommaso Fattori.

Oggi i Rbe hanno inoltrato una dura nota che accusa il Comune dell'Aquila di "despotismo e censura" ma non solo: "La cosa assurda è che a far rimuovere i nostri striscioni sia stato il Comune, lo stesso Comune che, per bocca del Sindaco ha dichiarato, subito dopo la sentenza del processo alla commissione grandi rischi, che "è stata riaperta una ferita. Cosa ancor più grave, che l'ordine sia partito da un 'aquilano', il dirigente del Settore Risorse Finanziario Fabrizio Giannangeli, che con questo suo sconsiderato gesto ha avuto una totale mancanza di rispetto nei nostri confronti e nei riguardi di tutti i parenti delle vittime del terremoto che ancora sperano di avere giustizia, oltre ad aver dimostrato scarsa sensibilità e mancanza di buon senso".

Il Sindaco Massimo Cialente, attaccato anche dal segretario Ugl Piero Peretti che aveva preso posizione sulla vicenda, ha da poco risposto con la sua versione dei fatti: "Sono arrivate, all'ufficio tributi, segnalazioni anonime che denunciavano la presenza di uno striscione "pubblicitario" che non era autorizzato, in altre parole abusivo. Gli operai dell'ufficio affissioni hanno fatto l'intervento di rimozione, cosa che a detta del Dirigente, si farebbe sempre".

Certo difficile non capire che quello non fosse uno striscione pubblicitario. Ma secondo Cialente - che reputa "giusta" la reazione avuta dai Rbe - ci sarebbe da parte di qualcuno la volontà di "gettare benzina sul fuoco" su un rapporto - quello tra Ultras e Comune - già non reso semplice dalle note vicende di skatepark e stadio d'Acquasanta. "Ma davvero si pensa che simili operazioni possano passare così? - continua Cialente - Cercheremo di capire chi ha fatto le ripetute segnalazioni anonime".

Quello di Piazza d'Armi oltretutto non è stato l'unico striscione rimosso nella prime ore della giornata di giovedì 13 novembre. Tolto anche quello del Comitato 3e32 sul ponte di via Vicentini - sempre sulla sentenza d'appello della grande rischi contro cui nella stessa giornata si è svolta una manifestazione - e un altro, ancora dei Red Blue Eagles, situato nell'abituale location della rotonda dello stadio, in memoria di Gabriele Sandri "un ragazzo - scrivono gli ultras nel comunicato - che a soli 26 anni ha perso la vita per mano dello stato, ebbene si, lo stesso stato che assolve sè stesso e che si colloca al di sopra e al di fuori della legge, come accaduto nella vergognosa sentenza di appello del processo "Grandi rischi". 

Tutti dunque scambiati per striscioni pubblicitari.

IL COMUNICATO INTEGRALE DEI RED BLUE EAGLES 

Nella giornata di ieri, Giovedi 13 Novembre 2014, un atto di vero e proprio dispotismo e censura è stato attuato nei nostri confronti, volto a chiuderci la bocca e a soffocare il nostro pensiero, calpestando l'inviolabile diritto della libertà di espressione.

Sono stati rimossi i nostri due striscioni, attaccati in città, nell'abituale location della rotatoria nei pressi dello stadio e nella zona di Piazza D'Armi.

Il primo era dedicato alla memoria di una ragazzo che a soli 26 anni ha perso la vita per mano dello stato, ebbene si, lo stesso stato che assolve se stesso e che si colloca al di sopra e al di fuori della legge, come accaduto nella vergognosa sentenza di appello del processo "Grandi rischi" (tema del nostro secondo striscione).

La cosa assurda è che a far rimuovere i nostri striscioni sia stato il Comune, lo stesso Comune, che per bocca del Sindaco ha dichiarato, subito dopo la sentenza del processo alla commissione grandi rischi, che "è stata riaperta una ferita".

Cosa ancor più grave, che l'ordine sia partito da un "aquilano", il dirigente del Settore Risorse Finanziario Fabrizio Giannangeli, che con questo suo sconsiderato gesto ha avuto una totale mancanza di rispetto nei nostri confronti e nei riguardi di tutti i parenti delle vittime del terremoto che ancora sperano di avere giustizia, oltre ad aver dimostrato scarsa sensibilità e mancanza di buon senso.

In tanti anni è la prima volta che ciò accade e non ci si venga a dire che dovevamo chiedere i permessi per l'affissione (cosa che non abbiamo mai fatto).

Se proprio si ha il misero coraggio di nascondersi dietro questa pretestuosa motivazione, è doveroso ribadire con forza che non tollereremo più che ciò accada nell'immediato presente, come in un prossimo futuro.

LA VERSIONE DI CIALENTE

Mi sono molto arrabbiato e sono molto rammaricato per la vicenda degli striscioni rimossi.
E' successo quanto segue, riferitomi in questo istante dal Dirigente del Settore Tributi.
Sono arrivate, all'ufficio tributi, segnalazioni anonime che denunciavano la presenza di uno striscione "pubblicitario" che non era autorizzato, in altre parole abusivo. Gli operai dell'ufficio affissioni hanno fatto l'intervento di rimozione, cosa che a detta del Dirigente, si farebbe sempre (non sono sicuro che ciò avvenga di solito e con tanta solerzia, controllerò meglio da oggi in poi.)
Gli operai hanno pertanto rimosso lo striscione.

Ho spiegato al Dirigente, invitandolo a prestare per le prossime occasioni più attenzione, che quello striscione, come quelli che compaiono ormai come un appuntamento alla curva dello stadio, non sono pubblicitari, ma sono un mezzo di espressione di alcuni cittadini, soprattutto giovani, che di volta in volta esprimono solidarietà , rabbia, prese di posizione su vicende drammatiche o comunque importanti del paese, o gioia per un evento sportivo. Altro che striscioni pubblicitari!!!

Ho pregato il dirigente di cercare di recuperare gli striscioni. Sperando non siano stati distrutti.
Mi spiace per i RBE, e per i cittadini, che potrebbero sospettare che in questa città ancora non ci si è accorti che il muro di Berlino è caduto esattamente 25anni fa. Ma poiché non sono nato ieri, e sono sempre abituato a chiedermi il perché accadono le cose, che non accadono mai per caso (non credo al Fato dagli anni in cui ho studiato Omero), ritengo che l'operazione sia stata ben organizzata, a partire dalle ripetute segnalazioni anonime, per finire a chi ha oggi denunciato la vicenda con tanta "indignazione" e clamore, ben prima della giusta reazione dei ragazzi dei RBE.

E' noto a tutti che in questo momento gli ultras aquilani sono arrabbiatissimi con il comune e quindi il sottoscritto, per i ritardi nella realizzazione e completamento dello stadio di Acquasanta. Quale migliore occasione per gettare benzina sul fuoco?
Ma davvero si pensa che simili operazioni possano passare così? Cercheremo di capire chi ha fatto le ripetute segnalazioni anonime.

 

Ultima modifica il Venerdì, 14 Novembre 2014 20:11

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