Sabato, 15 Novembre 2014 09:22

Ricostruzione, turbativa d'asta e falso: indagate 11 persone

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Una vacanza a Tenerife da 6mila euro, nel maggio 2011. Una Mercedes Glk e una Mini Cooper, sempre a disposizione. Così, l'imprenditore aquilano Walter D'Alessandro avrebbe 'convinto' il geometra del settore 'Emergenza sisma e ricostruzione' del Comune dell'Aquila, Antonio Leoncini, a favorirlo per l'esecuzione delle "opere provvisionali di messa in sicurezza degli edifici danneggiati dal sisma, nella frazione di Coppito".

Un caso di corruzione che - ne sono convinti i pm Antonietta Picardi e Simonetta Ciccarelli - rientra in una inchiesta ben più ampia che coinvolge 11 persone, tra le quali, a vario titolo, i dirigenti comunali Mario Di Gregorio e Vittorio Fabrizi, oltre ai tecnici Renzo Parisse, Luca Pelliccione e Carlo Cafaggi, come membri di commissione gara. Risultano indagati anche Luigi Finazzi, Claudio e Carmine D'Alessandro, Giuseppe Galassi: ieri, sono stati recapitati a tutti gli avvisi di conclusione dell'indagine.

Corruzione, turbativa d'asta e falso, le accuse della Procura.

I Pubblici Ministeri stanno indagando su altri appalti nei quali il Comune è stato ente committente: la messa in sicurezza e parziale demolizione dell’edificio che fu sede del Banco di Napoli, in corso Vittorio Emanuele, e quello relativo agli interventi di manutenzione straordinaria della viabilità, a Sassa.

Stando ai pm - scrive Marcello Ianni sulle pagine de Il Messaggero - Di Gregorio avrebbe ricevuto da D’Alessandro, "in adempimento di un accordo illecito", un elenco di società fiduciarie per ottenere in via preconcertata gli inviti di gara e quindi preconfezionare il contenuto delle offerte, "solo simulatamente riconducibili a terzi soggetti giuridici".

L'imprenditore aquilano predeterminava poi l'offerta migliore per ottenere l’aggiudicazione dei lavori. Cafaggi, Pelliccione e Parisse partecipanti alle sedute del 9 agosto 2010, del 24 settembre 2010, del 18 aprile 2011, avrebbero attestato falsamente l’esistenza di un verbale di sorteggio, in realtà inesistente poiché relativo a una estrazione mai svolta.

Di Gregorio, Fabrizi, Parisse e Pelliccione sono accusati di aver attestato, falsamente, l’avvenuta estrazione per sorteggio delle ditte da invitare per la partecipazione alla gara e la stessa esistenza di un verbale, in realtà mai effettuato e mai compilato.

Gli indagati sono assistiti dagli avvocati Ubaldo Lopardi, Massimo Manieri, Stefano Rossi, Giulio Agnelli, Mauro Ceci e Andrea Nucciarelli.

Ultima modifica il Lunedì, 17 Novembre 2014 03:07

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