"Vent'anni fa si diceva che si rubava pur di far politica, oggi quasi si può dire che si fa politica per rubare". E' netto il giudizio sulla corruttela nella pubblica amministrazione e nella politica da parte di Giovanni Maria Flick, costituzionalista e accademico della Luiss di Roma, già presidente della Corte Costituzionale ed ex ministro della Giustizia nel governo Prodi dal 1996 al 1998.
Flick è intervenuto al convegno Legalità, prevenzione della corruzione, degiurisdizionalizzazione. Il ruolo delle professioni indipendenti per la crescita economica e il sostegno delle imprese, organizzato nell'Aula magna del nuovo Dipartimento di Economia dell'Università degli Studi dell'Aquila, in località Acquasanta, non lontano dal centro storico del capoluogo abruzzese.
"La corruzione continua come prima e peggio di prima - ha affermato il costituzionalista ai microfoni della stampa intervenuta - non basta la repressione e il codice penale: occorre la prevenzione, con meno leggi e più semplici, accompagnate da controlli più efficaci. Una maggiore attenzione da parte della pubblica amministrazione nei controlli".
Ma per Flick l'elemento fondamentale per evitare la corruzione dilagante nel Paese è una "maggiore cultura alla legalità sostanziale, un traguardo da perseguire a ogni costo". Insomma, aumentare le pene senza essere sicuri di abbassare la soglia di corrotti e corruttori, non serve all'Italia.
Un problema che riguarda, naturalmente, anche L'Aquila, dove si sono moltiplicati negli ultimi anni i casi di malaffare a causa del giro miliardario di denaro piovuto per la ricostruzione. Una corruzione che, in molti casi - come nella ricostruzione privata - neanche può essere giuridicamente definita tale, soprattutto quando implica soldi pubblici in mano a soggetti privati [leggi l'articolo].
"E' stata appena varata una riforma del Codice degli appalti - sottolinea Flick - tutto è possibile, tecnicamente, ma bisogna seguire linee guida fondamentali, soprattutto sulla semplificazione, che riguardino sia i micro che i mega appalti. Il problema essenziale è abbandonare l'idea dell'appalto al massimo ribasso, che ha portato fino ad oggi più inconvenienti che vantaggi".
L'incontro, che ha visto la presenza di numerosi allievi della Scuola Soprintendenti della Guardia di Finanza, ma anche tanti professionisti tra giornalisti, commercialisti e avvocati (l'evento era accreditato presso i rispettivi ordini per la concessione dei crediti formativi), ha visto anche la partecipazione del vice ministro dell'Economia Enrico Zanetti (Scelta Civica), previsto tra i primi interventi ma bloccato a Roma per una commissione parlamentare e arrivato poco prima delle 17.
Ad attendere il vice di Pier Carlo Padoan anche i risparmiatori beffati dalla Banca Etruria di Pizzoli (L'Aquila), che hanno inscenato all'esterno una protesta con cartelli e fischietti [leggi l'articolo].