Venerdì, 05 Dicembre 2014 22:50

Far west a Roio (Aq): famiglia di volpi uccise ed esposte come trofeo

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Un'intera famiglia di volpi - mamma e due cuccioli - è stata prima uccisa con fucili da caccia e poi lasciata esposta lungo un percorso ambientalista nei pressi di Roio.

A scoprirlo il consigliere di Rifondazione Comunista Enrico Perilli che stava facendo una passeggiata a cavallo. In un comunicato Perilli insieme a Crstina Graziani dell'associazione animalisti italiani Onlus, parla di "ennesima strage ai danni di animali indifesi, una dimostrazione di violenza gratuita nei confronti di tre volpi".

"Le foto - continua il consigliere - documentano una scena raccapricciante: un gioco macabro, uno show allestito a regola d' arte, l'esibizionismo di qualche necrofilo. Purtroppo dai primi giorni di luglio 2014, infatti, sono iniziate le attività di abbattimento delle volpi a cura dei cosiddetti 'selecontrollori', ossia di cacciatori che dovrebbero essere autorizzati dalla Provincia di L'Aquila che ha approvato il Piano triennale di controllo delle popolazioni di volpi in alcune Zrc e aree cinofile del territorio dell'Atc"

"A parte l'assurda legalità - continua Enrico Perilli - di permettere l'uccisione di queste creature, uccisione resa ancor più ingiustificabile e cruenta sparandole, quindi usando armi anche in centri abitati, dando origine a scene di violenza, legalizzata, davanti agli occhi di chiunque e mettendo in serio pericolo l'incolumità di tutti. Chiediamo maggior controllo e sicurezza da parte degli organi competenti quali Corpo Forestale dello Stato e Polizia provinciale di L'Aquila , i quali devono garantire che gli 'equipaggi' siano composti solo da cacciatori autorizzati, garantendo in quelle zone dove tante famiglie con bambini vanno a passeggio totale incolumità pubblica durante le attività di abbattimento".

"Chiediamo un giro di vite agli esami di abilitazione all'esercizio venatorio - dichiara Cristiana Graziani Medico Veterinario Animalisti Italiani Onlus - ormai è evidente la necessità che questi esami siano espletati in forma più rigorosa, curandone maggiormente la preparazione circa la legislazione del settore. In particolare chiediamo al Prefetto di L'Aquila di sospendere immediatamente le operazioni di abbattimento notturno della fauna selvatica fino a quando non venga garantita la sicurezza per l'incolumità pubblica".

"La storia è nota, - continua Graziani- la Regione Abruzzo, ha emanato alla chetichella, un documento che autorizza centinaia di cacciatori, a compiere ogni sorta di nefandezza sulle volpi nel periodo in cui allevano i piccoli. Questo, con un unico obbiettivo dichiarato, che servirebbe ad eliminare un concorrente che per natura e sopravvivenza preda animali come il fagiano o la lepre, obbiettivi primari per lo svago di una nutrita schiera di umanoidi dal grilletto facile".

"La delibera - conclude Graziani - autorizza i cacciatori abilitati, fino al 31 Gennaio ad adottare dei metodi di uccisione delle volpi, di una barbaria inaudita. Inoltre numerose ricerche hanno dimostrato come il munizionamento da caccia rappresenti una fonte non trascurabile di inquinamento da piombo, in grado di avvelenare gli uccelli selvatici, contaminare il terreno e determinare un rischio sanitario per l'uomo. Quindi i cittadini Aquilani si chiedono se e' certo che vengono utilizzate esclusivamente munizioni prive di piombo? "

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