Irruzione degli attivisti dell’Associazione “Animalisti Italiani Onlus” nell’aula in cui era in corso, questa mattina, la riunione del Consiglio comunale. Oggetto della protesta, che ha causato l’interruzione dei lavori per qualche minuto, la delibera cosiddetta “affama randagi” firmata dall’assessore, nonché vicesindaco, Roberto Riga: il testo dell’ordinanza impone il divieto a cittadini privi di autorizzazione di somministrare cibo ai “cani di quartiere” dell’Aquila e stabilisce pene pecuniarie fino a 500 euro per i trasgressori.
Ordinanza che, dal punto di vista dell’associazione animalista, si pone in netto contrasto con la Legge quadro nazionale 281/91 in materia di randagismo, con la legge regionale 86/99 e con numerose sentenze di merito su delibere e ordinanze simili. In assenza dell’assessore Riga, è stato il Sindaco Cialente a scendere dai banchi dell’aula del Consiglio per confrontarsi con gli attivisti dell’Associazione. Confronto che ha assunto subito toni accesi.
Alla richiesta della revoca della delibera avanzata dal Presidente dell’associazione Walter Caporale, capogruppo dei Verdi in Consiglio regionale, secca la replica del Sindaco: “L’ordinanza, formulata di concerto con l’associazione animalista A.N.P.A. , non vieta di dare da mangiare ai cani. Stabilisce, invece, che l’alimentazione venga gestita dalle associazioni. Il cittadino che vuole portare cibo ai randagi può farlo dopo essersi registrato. In questo modo si previene la somministrazione ai randagi di cibo avvelenato, e si evita che il cibo somministrato senza regole attiri altri animali come i topi. Rischio, questo, che aumenta in un centro storico deserto, e in giornate calde come queste”.
Ratio della delibera sarebbe dunque la regolamentazione della somministrazione di cibo ai randagi al fine di salvaguardarne la salute, e il rispetto dell’igiene e del decoro urbano. Non la vedono cosi gli attivisti: “ Non se ne può fare una questione di decoro. Esistono già ordinanze comunali che vietano di sporcare. Ordinanze simili a questa sono state impugnate e rigettate in tutta Italia”.
La discussione è andata avanti per qualche minuto: poi, l’irruzione degli animalisti nell’assise consiliare, fino all’intervento del presidente del Consiglio Benedetti che ha ricordato come fosse vietato esporre bandiere e striscioni. In mattinata, era già andata in scena nel Parco del Castello una azione di disobbedienza civile: gli animalisti hanno trasgredito pubblicamente l’ordinanza dando da mangiare agli animali. Nei giorni scorsi, “Animalisti Italiani Onlus” ha inviato al Sindaco dell’Aquila e per conoscenza al prefetto de L’aquila, al Comando dei Carabinieri, alla Procura della Repubblica e al Comando della Polizia Municipale, “una diffida affinchè venga ritirata immediatamente l’Ordinanza Affama randagi”. Per ora, però, la delibera resta in vigore.