"Siamo disponibili a rivedere i termini dell’accordo sul cementificio di Cagnano Amiterno, alla luce delle osservazioni e delle legittime perplessità manifestate dai cittadini".
A dirlo, l’assessore regionale all'Ambiente Mario Mazzocca, in risposta alle furenti polemiche che si sono scatenate a seguito della deliberazione di Giunta Regionale, datata 11 novembre 2014, che consentirebbe di utilizzare combustibile fossile secondario (Css) nei forni del cementificio di Cagnano Amiterno. Che cos'è il Css? A farla semplice, si tratta di un composto di plastica proveniente dai rifiuti differenziati che andrebbe a sostituire, parzialmente, i combustibili fossili. Con l'avallo del sindaco del Comune di Cagnano Amiterno, Donato Circi.
Una decisione che - come detto - ha scatenato polemiche tra i cittadini, e non solo. "Giù le mani dall'Alto Aterno. É ora di finirla con le trappole di qualche funzionario della Regione", ha scritto su Facebook il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci. "La Giunta rimedi subito, senza se e senza ma, altrimenti farò un casino che la metà basta!".
L’intesa - avevano denunciato i consiglieri di opposizione al Comune di Cagnano Amiterno, Iside Di Martino, Berardino Romano, Leda Di Nicola e Fulvio D’Alessandro - trasformerebbe di fatto il cementificio in un pericoloso inceneritore di rifiuti. "La Sacci è tornata all’attacco per bruciare i rifiuti - hanno spiegato in una nota - camuffati dietro la sigla di Css, combustibile solido secondario. E tutto è stato fatto da parte dell’amministrazione comunale, in spregio a qualsiasi cautela e trasparenza, non informando i cittadini, tra i primi quelli delle frazioni di S.Giovanni, S.Pelino e Corruccioni, i sindaci dei Comuni di Barete e Pizzoli che sono nell’area di ricaduta delle polveri e neppure il consiglio Comunale che avrebbe dovuto essere informato di quanto si stava facendo. Mentre la Commissione Europea chiede agli Stati membri il completo abbandono del ricorso all’incenerimento nel prossimo decennio, la Società Sacci, la Regione Abruzzo, il Comune di Cagnano Amiterno marciano nella direzione opposta dimostrando cecità e disprezzo per la salute di chi lavora e di chi è rimasto ad abitare le nostre zone montane. Come mai? Questo silenzio è frutto solo della ormai nota incompetenza della amministrazione comunale oppure deriva dalla necessità di non rivelare i reali effetti che la combustione del Css provocherà sull’ambiente? È stato dimostrato che la combustione di Css nei cementifici causa un significativo incremento delle emissioni di metalli pesanti, in particolare mercurio, enormemente pericolosi per la salute umana".
Dunque, la richiesta: il ritiro immediato della delibera da parte della Regione. E l’assessore all'ambiente Mario Mazzocca si è detto disponibile a rivedere i termini dell'accordo. "Non possiamo non assumere e considerare i timori e le perplessità manifestate dalla comunità di cittadini e dalle associazioni ambientaliste. In quest’ottica, riaffermiamo la piena disponibilità a rivedere la delibera e a tornare indietro, nel caso fosse necessario, rispetto alle decisioni precedentemente assunte".
Ha spiegato Mazzocca: "L’accordo, secondo quanto ci è stato presentato, si basa sulla sperimentazione, consentita sia dalle norme generali che dai regolamenti regionali, di nuove tecniche di gestione dei rifiuti. Ciononostante abbiamo già dato mandato ai funzionari del Settore rifiuti della Regione di riconsiderare i termini del protocollo, raccogliendo e recependo proposte e suggerimenti sollecitati dalla comunità locale".
La lettera di Pietrucci a Mazzocca
Caro Assessore, caro Mario,
il perseguimento di una politica ambientale nel segno della sostenibilità e di una politica regionale responsabile verso i cittadini non va evidentemente d’accordo con la delibera dell’11 novembre 2014 con la quale si consente che combustibili fossili secondari vengano inceneriti nei forni del cementificio di Cagnano Aterno. L’Alto Aterno è la mia terra. E’ un territorio meraviglioso e difficile, che si dibatte fra problemi di grande complessità, contro lo spopolamento, per il ripotenziamento delle sue attività economiche, come tu stesso hai potuto constatare nel corso del sopralluogo effettuato insieme nel sito della ex fornace in località Piedicolle di Montereale. E’ area Parco Nazionale Gran Sasso Monti della Laga, ed è territorio sul quale, fino a quando ne avrò possibilità, mi batterò perché non ci sia spreco, abuso, né consumo di suolo.
Le mie posizioni sull’ambiente sono chiare da sempre: no agli impianti di biomasse, no al metanodotto SNAM, no agli inceneritori e quindi secco no alla trasformazione del forno del cementificio di Cagnano Aterno in un inceneritore per Css.
Tutto il comprensorio dell’Aquilano si dibatte da anni in problemi che ne stanno sfiancando la tenacia e la resistenza. Non servono altre prove.
Tutela e salvaguardia del territorio, ascolto delle istanze dei cittadini, trasparenza: sono questi gli assi sui quali muove la mia politica, da sempre, e sui quali voglio ricostruire la mia terra.
Non è affatto sufficiente, quindi, dichiarare la disponibilità a rivedere i termini della delibera, perché questo potrebbe significare qualunque cosa; diventa rilevante e fondamentale, invece, ritirare senza mezzi termini l’applicazione di una norma generale di sperimentazione di nuove tecniche di gestione rifiuti che grava sulla salute dei cittadini e del loro territorio, e questo ritengo debba essere fatto entro Natale.
Se tale norma può anche solo aprire lo spiraglio a sperimentazioni del genere, è evidente che debba essere totalmente riscritta e comunque adesso, ritirata la delibera che ne consegue.
Dalla tua sensibilità politica mi aspetto dunque non timide dichiarazioni di revisione, ma un’azione politica chiara, netta e urgente così come ci hai abituato nel tempo, in linea con quanto hai sempre sostenuto e fatto.