Continua a far discutere il progetto Snam. L'Associazione "Orsa Pro Natura Peligna" paventa che si arrivi, da parte del Consiglio dei Ministri, all'autorizzazione della "centrale di compressione gas di Sulmona e delle quattro linee di collegamento alla rete Snam esistente" anche qualora, per il percorso del Metanodotto, si dovesse individuare una soluzione alternativa. L'iter per il metanodotto Sulmona-Foligno, in fase arretrata rispetto a quella della centrale, secondo l'associazione "dovrà incontrare ancora molti ostacoli, quali quello del divieto di esproprio di territori gravati da usi civici nonché la contrarietà delle Regioni e altre Istituzioni di Abruzzo, Umbria e Marche".
"Le associazioni che hanno presentato le osservazioni contro l’autorizzazione del Metanodotto - si legge in una nota di Orsa - ci hanno chiesto informazioni relative all'iter della centrale".
L'associazione conclude chiedendo una risposta pubblica da parte dei maggiori attori istituzionali locali - in primis esponenti della Regione Abruzzo - circa la eventuale autorizzazione alla costruzione della centrale di compressione.
Il comunicato diffuso da "Orsa Pro Natura Peligna"
L'associazione "Orsa" con il presente comunicato intende dare risposta pubblica, in modo da renderla nota a tutti i cittadini della Conca Peligna, fortemente penalizzata dalla centrale, nonostante le dichiarazioni di rassicurazioni della Snam, sia a causa delle emissioni di monossido di Carbonio (24 kg/h per 24 h) e altrettanti di Ossidi di Azoto per danni alla salute, alle colture, alle acque di superficie e di falda, ai boschi, ai monumenti, sia in termini di sicurezza, visto che le centrali sono soggette a incendi, come quello recente del 10 dicembre 2014 della Centrale Snam nella frazione S. Antonio presso Ravenna, e visto che la nostra zona è classificata, dal punto di vista del rischio sismico nella classe 1 (alta pericolosità).
La Regione, in questa fase, è la sola istituzione legittimamente abilitata a trattare con il Consiglio dei Ministri per l’individuazione di soluzioni alternative per la centrale, prima della decisione autonoma del Consiglio dei Ministri stesso, prevista entro 3 mesi dalla data della seconda Conferenza dei Servizi.
Da tale data, Associazione "Orsa" e Comitato dei cittadini per l'ambiente, hanno sollecitato incontri con il presidente della Regione D'Alfonso, con il vice presidente Lolli, con l'assessore Marzocca, hanno fornito, in occasione dell’incontro con Pierpaolo Pietrucci, presidente della Commissione Territorio e Ambiente del 17 dicembre, le possibili motivazioni di contrasto alla centrale riferendo anche le considerazioni di un esperto dell'INGV sulla carenza di prevenzione relativa al rischio sismico della centrale, con invito a consultare esperti per uno studio approfondito.
Sono stati sollecitati e informati anche il sindaco di Sulmona Ranalli, i consiglieri Luigi La Civita e Alessandro Lucci a fare altrettanto, e a sollecitare la Regione. Ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna risposta da nessuno dei rappresentanti politici citati.
Chiediamo pertanto agli amministratori competenti di dare prima possibile, vista l'imminente scadenza dei tempi previsti dalla normativa, una risposta pubblica su quali strumenti di contrasto alla centrale avrà la Regione allorché sarà invitata dal Consiglio dei Ministri per l'ultima fase dell’iter di autorizzazione.