Giovedì, 12 Febbraio 2015 10:49

Il Corriere della Sera sul processo isolatori, Stella: "Lo Stato deve metterci la faccia"

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Le inquietudini locali dovute alla sempre più probabile prescrizione nel processo relativo alla presunta frode nella fornitura degli isolatori sismici del Progetto Case a L'Aquila [leggi l'articolo], acquisiscono - almeno per un giorno - una rilevanza nazionale grazie all'articolo del noto giornalista Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera.

Stella nel pezzo ripercorre le tappe della vicenda, dall'apertura del procedimento - sulle basi dell'inchiesta di Rainews24 - nel 2010, ai continui rinvii della fase dibattimentale il cui inizio, previsto nell'aprile del 2014, è stato recentemente rinviato ancora al prossimo 3 luglio.

Secondo l'accusa del Pubblico ministero Fabio Picuti, la Alga - una delle aziende fornitrici - avrebbe fornito quasi 5mila isolatori sismici - sui 7.300 totali - senza l'idoneo certificato di omologazione e qualificazione del Consiglio superiore dei Lavori pubblici.
Per questo Gian Michele Calvi, direttore dei lavori, e Agostino Marioni, dirigente di Alga, sono stati rinviati a giudizio, mentre Mauro Dolce è stato condannato a un anno di reclusione, con rito abbreviato, per frode in pubbliche forniture.

Scrive Stella nell'articolo:

La perizia, scritta dai docenti Alessandro De Stefano e Bernardino Chiaia del Politecnico di Torino, è netta: gli isolatori forniti dalla Alga di Milano «presentano materiali diversi da quelli forniti in gara», l'acciaio non è come previsto di 2,5 millimetri ma solo di 2, esisto no «criticità ai fini del funzionamento e della sicurezza» e altro ancora. I dispositivi, infatti, «hanno mostrato maggiore criticità, legata soprattutto al fenomeno "stick-slip"». Per banalizzare: sotto l'urto di un terremoto il meccanismo, se non è perfetto, può «ingripparsi». E a quel punto non serve a niente: «La campagna di test sul dispositivo Alga Assergi 1610 ha indotto un grave danneggia- mento del dispositivo stesso spiegabile come conseguenza del fenomeno stick-slip».Per carità, aggiunge il perito, «nonostante ciò il dispositivo danneggiato si è rivelato sufficientemente robusto da giun- gere positivamente alla conclusione dell'intero programma del protocollo di "Serie 2"». Ma «la positiva performance di un isolatore danneggiato pone, in ogni caso, un interrogativo sull'affidabilità». Tanto più che le normative nazionali o europee vigenti «non sempre possono essere sufficientemente rappresentative e cautelative» perché «non includono compo- nenti a frequenza relativamen- te elevata come quelle presenti nei terremoti reali».


Ma l'attenzione del giornalista del Corriere finisce sulle inquietudini di prescrizione e, quindi, sulla impossibilità di sapere se siano stati messi a disposizione dei terremotati alloggi effettivamente antisismici o meno. Per questo si rivolge anche all'avvocato Lorenzo Cappa, che nel Processo tutela il Comitato 3e32, ammesso come parte civile e che più volte ha ribadito la gravità dello stallo per i procedimenti che riguardano le frodi ai danni "della collettività e della ricostruzione".

Essere pessimisti è il minimo: il processo per l'incendio di una grande pineta vicino alla città scoppiato nel 2007 a causa degli errori e della superficialità degli addetti di un cantiere autostradale, spiega sconfortato l'avvocato Lorenzo Cappa, che tutela i terremotati del «Comitato 3 e 32», non è ancora arrivato all'udienza preliminare. Dopo quasi otto anni.
Va da sé che il rischio che anche lo scandalo degli isolatori evapori nel nulla è sempre più alto: la legge prevede che il rea- to si prescriva entro un termine pari alla pena massima stabilita per il fatto, 5 anni nel caso dell'accusa di frode nelle pub- bliche forniture di questo pro- cesso, sostengono gli ambientalisti. E sulle date si annuncia un braccio di ferro. Certo, spiega l'avvocato Cappa, possibili «eventi interruttivi» potrebbero portare a un allungamento fino a 7 anni e mezzo. Cassazione compresa, però. E per quella data, secondo AbruzzoWeb, «sarà già tanto se l'attuale giudice sarà riuscito a emettere la sentenza di primo grado...».
Il punto è che non di parla di un processo qualunque. Per quanto fossero sfacciate le spese per altre «emergenze» aquilane, come le 45 ciotoline d'argento di Bulgari da 500 euro l'una o le penne stilografiche da 433 euro l'una per gli ospiti del G8, i soldi spesi per gli investimenti sugli isolatori antisismici sono molto più impor- tanti. Dal loro funzionamento, dalla loro qualità, dalla loro manutenzione dipende la pelle stessa dei terremotati ai quali era stata garantita (oltre allo champagne nel frigo...) una sicurezza pressoché assoluta. Lo Stato deve mettere la faccia, in questo processo. E guai se, per sciatteria o per distrazione, la dovesse perdere... 

Ultima modifica il Giovedì, 12 Febbraio 2015 11:16

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