Giovedì, 05 Febbraio 2015 20:09

Processo isolatori sismici, ennesimo rinvio: si va verso la prescrizione

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L'ennesimo rinvio. Il processo per la presunta frode nella fornitura degli isolatori sismici del Progetto Case all'Aquila, ha subito l'ennesimo rinvio. Lo scorso ottobre, per mancati avvisi di notifica agli imputati, il giudice Giuseppe Grieco aveva disposto il rinvio dell'udienza dibattimentale al 3 febbraio. Ma, anche stavolta, è stato rinviato tutto al 3 luglio, sempre per difetti di notifica. E pensare che, inizialmente, l'inizio del processo era stato fissato per l'aprile dello scorso anno.

Gli imputati per Gian Michele Calvi, direttore dei lavori, e Agostino Marioni, dirigente di una delle ditte fornitrici, la Alga Spa. Secondo l'accusa del pubblico ministero Fabio Picuti, la Alga avrebbe fornito quasi 5mila isolatori sismici - sui 7.300 totali - senza l'idoneo certificato di omologazione e qualificazione del Consiglio superiore dei Lavori pubblici. Per questo, per i due, si è configurato il reato di frode.

L'ennesimo rinvio apre la strada per una possibile prescrizione - che in questo caso scatta a sei anni dai fatti contestati - e produce ancora malumori tra le parti civili: il Comune dell'Aquila e il Comitato 3e32, che in quanto collettivo attivo nel monitoraggio sulla ricostruzione post-sisma, era stato accettato lo scorso anno come parte civile al processo.

Già a ottobre, ai microfoni di NewsTown, l'avvocato del Comitato, Lorenzo Cappa, aveva espresso tutto il suo disappunto: "Non solo questo - aveva sottolineato Cappa - ma anche procedimenti come quello per la frode pubblica nella fornitura dei bagni chimici Sebach risultano ancora nella fase iniziale, con la prescrizione che si avvicina". Anche il 3e32, attraverso una nota, aveva ribadito la gravità dello stallo per i procedimenti che riguardano le frodi ai danni "della collettività e della ricostruzione".

Un anno e mezzo fa ci fu la prima condanna per Mauro Dolce, responsabile del Progetto Case. Il gup del tribunale dell'Aquila, Giuseppe Romano Gargarella, lo aveva condannato con rito abbreviato ad un anno di reclusione con l'accusa di frode nelle pubbliche forniture. Lo stesso era stato condannato, in primo grado, a risarcire 3mila euro alle due parti civili per le spese legali.

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