Assolto per non aver commesso il fatto. E' questa la sentenza, destinata a far discutere, assunta in serata dalla Corte di Cassazione di Roma in merito al procedimento nei confronti di Mauro Dolce, responsabile unico del procedimento (rup) per la costruzione del Progetto Case dell'Aquila, condannato in primo grado e in Appello in relazione alla frode nella fornitura pubblica degli isolatori sismici costruiti dopo il terremoto del 2009.
La procura generale della Repubblica aveva chiesto in sede dibattimentale l'annullamento della sentenza, con un ritorno in Appello. La corte, invece, ha ritenuto di annullare la sentenza senza neanche il rinvio in appello, ritenendo che Dolce non abbia commesso il fatto. Delusione per le parti civili ammesse al processo: il Comitato 3e32, difeso dall'avvocato Gregorio Equizi, e il Comune dell'Aquila (Domenico de Nardis). Entrambi perdono il risarcimento di 3mila euro ottenuto in primo grado e confermato in Appello. Dolce, invece, era difeso dall'avvocato dello Stato, Ettore Figliolia.
Gli altri indagati per il processo sulla presunta frode nella costruzione e collaudo degli isolatori sismici delle palazzine Case sono Gian Michele Calvi, direttore dei lavori e già processato, condannato e successivamente assolto nel processo Grandi Rischi, e Agostino Marioni, dirigente della Alga Spa, una delle due imprese fornitrici degli isolatori sismici. Dopo numerosi rinvii per difetti di notifica, il dibattimento si è aperto solo nello scorso luglio. La prescrizione arriverà a fine anno, sarà dunque molto difficile arrivare a sentenza prima che i reati vengano prescritti.
A far partire l'inchiesta, dopo la costruzione e l'inaugurazione delle aree Case volute dal governo Berlusconi, fu Pietro Ciavarola, all'epoca dei fatti responsabile del servizio tecnico centrale del Consiglio superiore dei lavori pubblici della presidenza del Consiglio dei ministri. Ciavarola si accorse infatti che erano stati montati ben 5mila isolatori sismici non omologati sui 7mila totali, con un danno stimato per 10 milioni di euro.
Con il ribaltamento della sentenza e la conseguente assoluzione di Dolce, e la vicina prescrizione per gli altri due imputati che non hanno scelto il rito abbreviato, è probabile che tutti usciranno indenni dai procedimenti giudiziari che li vedono coinvolti sulla questione degli isolatori sismici non omologati.