Il sindaco Massimo Cialente non nasconde le difficoltà.
Commentando l'articolo pubblicato stamane da NewsTown, il primo cittadino ha sottolineato come la situazione sia "particolarmente difficile".
A seguito del terremoto, la nostra città vive infatti una situazione ancora molto complicata: a fronte di minori introiti, le spese continuano ad aumentare. E non serve spiegare di nuovo il perché. "Il Governo ci aveva nuovamente chiesto di certificare le somme che servirebbero a coprire le necessità straordinarie. Diligentemente, abbiamo rimesso tutti i conti". E la cifra è chiara: il Comune dell'Aquila ha bisogno di 28 milioni di euro l'anno. "Nel 2012 - ha chiarito Cialente - abbiamo ricevuto un contributo straordinario pari a 30 milioni, nel 2013 è sceso a 26 milioni, a 24.5 lo scorso anno. Quest'anno, il Parlamento ci ha assegnato solo 17 milioni, 7.5 milioni in meno dello scorso anno, 10.5 milioni in meno rispetto alle necessità da noi dimostrate e certificate".
Oggi, tutti alzano scudi e lance, sottolinea il sindaco, "sindacati, opposizioni ecc., ma quando uscì la Legge di Stabilità mi sembra che nessuno raccolse le nostre preoccupazioni e proteste. Adesso far quadrare il bilancio sarà difficilissimo. Continueremo a chiedere al Governo di fare la sua parte - ha assicurato Cialente - cominciando, ad esempio, dalla manutenzione straordinaria del progetto CASE, che non può ricadere sulle spalle della Città. Ma probabilmente alcune tasse andranno riviste".
Insomma, come spiegato nell'articolo pubblicato da NewsTown, verranno riviste al rialzo le tariffe di Tari, Tasi ed Imu. "La Tasi quest'anno è stata una delle più basse d'Italia, fissata al minimo, al 2 per mille. Nel resto d'Abruzzo, era al 3.3 per mille. Un minimo va adeguata, anche per poter discutere con il Governo. Noi stiamo facendo presente che la città ed i suoi cittadini sono in difficoltà e che, per questo, stiamo tassando al minimo e stiamo tenendo al minimo le tariffe, ma qualcosina, per essere credibili, dobbiamo anche tirarla fuori. Altrimenti il Governo potrebbe dirci, come ha detto in altre occasioni, aiutati che Dio ti aiuta. Tra l'altro anche nel resto d'Italia la crisi morde le famiglie".
Per la Tari invece, spiega ancora il primo cittadino, "lo scorso anno abbiamo trasferito 6 milioni dalla quota di contributo staordinario; quest'anno, potremo disporre di una cifra inferiore. Dovremo capire come aumentare un minimo, visto che lo scorso anno era pari ad 8 milioni. Stiamo praticando tagli ovunque, tranne che nel sociale, dove cercheremo di aumentare qualcosa, visto il disastro che stiamo vivendo".
Cialente poi chiarisce: "Se sarà necessario aumentare tariffe a richiesta individuale (trasporto pre-scuola ecc.) questo sarà fatto sempre, come facciamo in tutti gli altri settori, secondo le capacità delle famiglie, con l'ISEE". E alcune tariffe verranno in effetti riviste. "Il trasporto scolastico dei bambini è pari a 20 euro bambino mese. Sono tariffe vecchissime. Il Comune si addossa il 90% dei costi. Non possiamo più permettercelo. Questo vuol dire che rimarranno gli esentati (ISEE bassissimo), si manterrà a 20 euro per ISEE bassi, si aumenterà alle famiglie più fortunate. Io credo che in una fase come questa, di sacrifici per tutti, sia giusto chiedere un po' di più a chi ha la fortuna di avere di più, tutelando invece chi è in difficoltà. Lo stesso varrà, con diversi scaglioni, per gli affittuari del progetto CASE e MAP. Anche qui si pagherà in base all'ISEE".
A questo proposito - argomenta il sindaco dell'Aquila - non è esatto dire che pagheranno gli affitti anche i proprietari di abitazioni classificate E, ospitati negli alloggi CASE e MAP. "D'ora in avanti, come dice la legge, tutti pagheranno la quota per le spese condominiali: pulizia scale, luce scale, manutenzione ascensore, manutenzione impianti di riscaldamento. Sino allo scorso anno le spese sono state coperte dallo Stato, ora non possiamo pensare più di chiederlo. Sono spese che, in casa propria prima del sisma o nel progetto CASE, spettano comunque alle famiglie".
Discorso differente per la manutenzione straordinaria, che dovrà essere assicurata dallo Stato, considerate anche le gravi pecche strutturali che vanno via via emergendo. "Non abbiamo assolutamente preso in considerazione, ad oggi, un aumento del biglietto dell'autobus", assicura dunque Cialente. Che non manca di bacchettare l'assessore al bilancio: "Sono intervenuto solo perché le dichiarazioni di De Santis, forse un pochino troppo anticipate rispetto alla discussione in atto in giunta, hanno suscitato una certa confusione. Non appena avremo delineato al meglio i profili del bilancio, li porteremo a conoscenza della città. Una cosa è certa. Il Comune è come una famiglia: nei momenti di difficoltà, si stringe la cinghia. L'importante è che lo si faccia con equità".
In merito alle tariffe per i servizi sociali a domanda individuale, e in particolare il trasporto scolastico, le mense scolastiche, i servizi di prescuola e interscuola, è intervenuta anche l'assessora alle Politiche sociali, Emanuela Di Giovambattista. "Il settore competente – ha spiegato – ha iniziato la revisione delle tariffe indipendentemente dalla predisposizione dello strumento finanziario 2015. Nessuna esigenza, dunque, legata a un bilancio 'lacrime e sangue' e nessuna volontà vessatoria nei confronti dei cittadini aquilani. Quelle del sostegno alle famiglie e dei servizi a domanda individuale restano, infatti, delle priorità di questa Amministrazione".
La revisione delle tariffe, ha sottolineato Di Giovambattista, risponde invece a principi di equità sociale. "Continueranno ad essere tutelate, attraverso l'esenzione totale dai pagamenti, tutte le famiglie con fragilità sociali, e dunque con reddito Isee al di sotto dei parametri individuati dalla legge per essere inseriti in questa categoria. Per il resto verranno applicati i principi dell'equità sociale e della gradualità nella compartecipazione ai servizi. Per essere concreti, mentre ora, al di sopra della soglia minima che dà diritto all'esenzione, il pagamento delle tariffe è uguale per tutti, con l'adeguamento esso andrà rimodulato sulla base del reddito Isee. Una gradazione che risponde a un principio costituzionale ed è legata a esigenze di egualità. È evidente – ha concluso l'assessore - che vi saranno ripercussioni sul Bilancio ma, ribadisco, si tratta di scelte che nulla hanno a che vedere con esigenze di fare cassa da parte dell'ente".