La giunta comunale ha approvato una proposta di deliberazione, da trasmettere al Consiglio, nella quale stabilisce la non conformità del metanodotto Sulmona-Foligno alle previsioni dello strumento urbanistico. L'atto è stato presentato all'esecutivo dal sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente.
Lo stesso Consiglio comunale che si era espresso contrario all'intervento nell'ottobre 2010, aveva contestualmente invitato la Snam a presentare un progetto alternativo. Il Ministero dello Sviluppo economico ha, nel frattempo, attivato la procedura per il rilascio della relativa autorizzazione. Successivamente, il 24 febbraio scorso, in sede di conferenza dei servizi presso lo stesso dicastero, i rappresentanti del Comune dell'Aquila hanno evidenziato "l'elevato impatto negativo che la realizzazione del progetto avrebbe per il territorio, per l'economia locale e per la sicurezza dei cittadini". La motivazione è data dal fatto che l'infrastruttura andrebbe a intersecare le linee di faglia di Pettino e del Gran Sasso, a tagliare numerose zone sottoposte a vincolo idrogeologico e ad attraversare le linee perimetrali del Parco nazionale Gran Sasso Monti della Laga.
Il documento varato dalla giunta sottolinea, inoltre, come il tracciato del metanodotto andrebbe a tagliare "il sagrato naturale sottostante l'eremo in stile romanico del XIII secolo, inserito nella fascia rocciosa tra il torrente Raiale e la parete rocciosa", interessando un'area caratterizzata da sentieri naturalistici e da una foresta di pini neri.
"Alla luce di tali premesse, - spiega in una nota il Comune dell’Aquila - e in vista della riunione finalizzata alla conclusione dei lavori della conferenza dei servizi per il rilascio dell'autorizzazione (fissata per giovedì 26 marzo nella sede del Ministero dello sviluppo economico) l'esecutivo ha ritenuto di esprimere il proprio parere sulla conformità urbanistica dell'opera, trasmettendo la proposta di deliberazione al Consiglio".
"L'atto - conclude la nota - contiene altresì l'autorizzazione, da parte dello stesso Consiglio, per il sindaco o un suo delegato, a rappresentare, presso il Ministero, cui peraltro è trasmesso per conoscenza, il parere contrario dell'amministrazione comunale alla realizzazione del progetto".