Giovedì, 19 Marzo 2015 19:21

Ecco i Consigli territoriali, le opposizioni: "Soddisfatti appetiti di alcuni consiglieri"

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Via libera del Consiglio comunale all'approvazione del Regolamento per l'istituzione dei Consigli Territoriali di Partecipazione, la cui delimitazione territoriale corrisponde a quella precedentemente esistente delle Circoscrizioni Comunali, con 15 voti favorevoli, 5 contrari e 1 astenuto. 

Il territorio comunale torna, pertanto, ad essere ripartito nei seguenti ambiti: L'Aquila Centro, Roio, Sassa, Preturo, Coppito-Pettino, Arischia, Torrione, S. Barbara-Pile, Camarda, Paganica, Bagno e Pianola, anche se la modifica delle delimitazione territoriali può essere deliberata dal Consiglio Comunale su proposta dell'assemblea dei Presidenti dei Consigli Territoriali di Partecipazione.

"L'Istituzione dei Consigli Territoriali - ha spiegato il sindaco Massimo Cialente - rappresenta un momento importantissimo di partecipazione dei cittadini al governo della città favorendo la cura degli interessi locali da parte di coloro che ne sono più a contatto e quindi maggiormente rappresentativi. Uno strumento che servirà, inoltre, ad avvicinare e far nascere la passione per la politica a tante e tanti ragazzi aquilani. Indiremo le elezioni non appena il Regolamento sarà approvato dal Consiglio Comunale; primo banco di impegno per i Consigli - ha sottolineato Cialente - sarà la partecipazione alla stesura del piano regolatore".

Il Consiglio Territoriale di Partecipazione - "che eserciterà le sue funzioni di partecipazione e consultazione a titolo gratuito", ha inteso ribadire il primo cittadino - sarà composto da 12 consiglieri eletti attraverso una lista unica di candidati aperta a tutti i cittadini residenti in ciascun ambito territoriale. Dovranno essere eletti, oltre al presidente, 3 uomini e 3 donne di età compresa tra i 16 e i 28 anni e altrettanti e uomini e altrettante donne di età superiore ai 28 anni. Potranno partecipare al voto e candidarsi anche i cittadini extracomunitari residenti nel Comune dell'Aquila da almeno due anni. L'età minima per esercitare il diritto di voto e per la candidatura è di 16 anni.

Non sono mancate le polemiche, però. Infatti, la delibera - nella stesura originaria - prevedeva che il Presidente fosse indicato dal Sindaco tra i Consiglieri comunali in carica. Una scelta che ha scatenato la rabbia delle opposizioni di centrodestra. In una conferenza stampa indetta in mattinata, poco prima della discussione in Consiglio, i consiglieri Raffaele Daniele, Alessandro Piccinini, Guido Quintino Liris, Emanuele Imprudente, Pierluigi Properzi, di nuovo insieme almeno per questa volta, hanno parlato di 'sveltina' e di 'presa per i fondelli' dei cittadini.

"In meno di 24 ore, sono stati aggiunti alcuni punti all'ordine del giorno del Consiglio comunale, costringendo all'approvazione in Commissione e, dunque, in assise, senza che ci fosse il tempo per discutere e presentare emendamenti. Un vero e proprio blitz", ha denunciato Guido Quintino Liris, capogruppo di Forza Italia.

"In particolare, dopo aver miseramente fallito nei tentativi di stimolare la partecipazione dei cittadini, basti pensare al flop del bilancio partecipativo, il sindaco Cialente ci riprova con l'istituzione dei Consigli. E' un tentativo chiaro della Giunta comunale di recuperare un rapporto con le frazioni che, in questi 8 anni, sono state completamente dimenticate".

Alle opposizioni, non andava affatto giù che fosse il sindaco a nominare i Presidenti, tra i Consiglieri comunali: "Verrebbero scelti i consiglieri di maggioranza che, in questi mesi, hanno manifestato dei mal di pancia per le promesse mancate del primo cittadino: consiglieri che non hanno avuto incarichi di Giunta, che non hanno ottenuto la presidenza di qualche commissione, che non sono stati accontentati altrimenti, avrebbero la scappatoia della presidenza del Consiglio territoriale. Così, il sindaco Cialente trasformerebbe gli ultimi due anni di mandato in una lunga campagna elettorale, a spese della democrazia".

"Mi chiedo se la delibera istitutiva il cronoprogramma della ricostruzione - ha aggiunto Piccinini - sarebbe stata approvata così come è avvenuto se fossero già stati istituiti i Consigli di partecipazione. Forse, l'amministrazione avrebbe dovuto rivedere l'idea di stanziare le somme quasi esclusivamente per l'asse centrale, dimenticando le frazioni. L'attenzione che l'amministrazione ora dimostra, è assolutamente tardiva".

Al rientro in assise, però, ecco la sorpresa. Il sindaco Cialente, infatti, ha presentato un emendamento alla delibera che, di fatto, ha mescolato le carte in tavola: il presidente, infatti, sarà il più votato per ogni circoscrizione. E accanto al presidente eletto, la Giunta comunale sceglierà un consigliere comunale, tra coloro che non ricoprano altri ruoli di responsabilità (la presidenza del Consiglio, la vicepresidenza, o la presidenza delle Commissioni consiliari), che sarà l'anello di congiunzione tra il Comune e i Consigli di circoscrizione. Almeno, per i prossimi due anni: con la nuova legislatura, infatti, la figura di congiunzione politica sparirà.

Una sorta di strada di mezzo che non soddisfa nessuno. Di certo, non i consiglieri d'opposizione che hanno ribadito come la nomina di un consigliere che affiancherà il presidente delle circoscrizioni, e soltanto per questi due anni, sarà comunque un modo per dare un contentino ai consiglieri insoddisfatti che, così, eserciteranno un ruolo nevralgico per le circoscrizioni territoriali di riferimento, al di là del ruolo del presidente eletto. Una sorta di spartizione territoriale, all'alba della lunga campagna elettorale che si concluderà con le elezioni della primavera 2017.

La replica di Stefano Palumbo (Partito Democratico): 

"I nuovi consigli territoriali (ex circoscrizioni) saranno l'espressione dell'energia e della capacità che le 12 comunità territoriali aquilane riusciranno a mettere in campo. La proposta del centrosinistra nasce con l'obiettivo di ridare voce alle frazioni proprio nel momento in cui occorre rilanciare con determinazione la ricostruzione dei loro centri storici e non certo da dietrologie, retaggio culturale, queste, di chi le argomenta". A dichiararlo in una nota è Stefano Palumbo, consigliere comunale dell'Aquila e capogruppo del Partito Democratico in pectore.

"Ci siamo resi conto dell'importanza delle circoscrizioni solo nel momento in cui sono state sciolte, non per volontà del comune, è bene sottolinearlo, ma per legge dello Stato - continua Palumbo, ex presidente della circoscrizione di Roio - Senza di loro, tanto per fare un esempio, oggi non ci sarebbero i map; se per 30 comunità frazionali è stata scongiurata una disgregazione sociale da cui probabilmente non si sarebbero più riprese, questo lo si deve alla decisiva battaglia condotta nei confronti della Protezione Civile dai 12 presidenti di circoscrizione e con in testa il sindaco Cialente".

"Consessi, quelli delle ex-circoscrizioni, fatti di poche chiacchiere e tanto pragmatismo, luoghi dove era data la possibilità ai cittadini delle frazioni di confrontarsi a viso aperto con l'amministrazione comunale e di influenzarne spesso le scelte".

Poi, l'auspicio per il futuro lavoro dei nuovi consigli territoriali: "Fondamentale, in tal senso, dovrà essere il ruolo dei consigli territoriali nella redazione del nuovo piano regolatore - evidenzia - strumento che consentirà, dopo 40 anni, di ridisegnare l'assetto territoriale della città e le cui scelte dovranno passare attraverso il protagonismo delle nuove generazioni. Da qui la mia la proposta di riservare la metà dei posti di ogni consiglio territoriale ai giovani aquilani, proposta recepita subito con entusiasmo dal Sindaco".

"In un momento in cui la distanza tra le nuove generazioni e la politica sembra incolmabile - conclude il democratico - credo sia indispensabile investire sui giovani, responsabilizzandoli e avvicinandoli alle decisioni, non certo calandole dall'alto".

Ultima modifica il Sabato, 21 Marzo 2015 12:14

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