"Esprimo solidarietà agli aquilani, abito all'Aquila e mi sento partecipe al grande dolore che si continua a provare. Un sentimento che più dura la ricostruzione, più e' forte. Speriamo che da oggi in dieci anni L'Aquila e il suo comprensorio possano rinascere".
E' il messaggio del procuratore della Repubblica e della Direzione distrettuale antimafia dell'Aquila, Fausto Cardella, in occasione del sesto anniversario del terremoto. Citando Ignazio Silone, Cardella afferma: "Proprio dopo il terremoto ad Avezzano disse che i problemi principali venivano dalla ricostruzione. L'Aquila è stata devastata con proporzioni bibliche. Mi rendo conto, anche se è inevitabile, che una ricostruzione così lunga nel tempo non è altro che involontariamente continuare a perpetrare il dolore. Più dura e più il dolore continua, oltre ai disagi".
Secondo Cardella all'Aquila è attualmente attivo il "cantiere più importante d'Italia: c'è un grosso flusso di denaro, sarebbe imprudente non pensare che possa esserci qualche male intenzionato a interessarsene".
Il responsabile della Dia ha fatto riferimenti anche alla Legge sulla ricostruzione privata, ferma da mesi in Parlamento: "Serve mantenere la guardia alta, ricordo che c'è un progetto di legge sulla ricostruzione privata. Auspico che tale progetto venga approvato in tempi brevi. Nella ricostruzione privata - ha aggiunto - non c'e' una normativa efficace come nel pubblico, nell'attesa abbiamo trovato una soluzione interpretativa giurisprudenziale ravvedendo in colui che gestisce fondi pubblici, l'amministratore di condominio, un incaricato di pubblico servizio, consentendo di sanzionare la percezione indebita di compensi come tangente, interpretazione che ha trovato finora conferma. All'Aquila c'è una popolazione sana e laboriosa, ma questo non significa che dobbiamo stare a dormire".