"All'Aquila l'azione investigativa di magistratura e forze dell'ordine ha tenuto gli appalti immuni dalle infiltrazioni mafiose".
A dirlo è stato Franco Roberti, ex Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo in corsa come capolista per il Pd nella circoscrizione Sud alle elezioni europee di domenica prossima.
Roberti ha trascorso una giornata di campagna elettorale in Abruzzo facendo tappa anche all'Aquila, dove ha tenuto una conferenza stampa nella sede del Pd di via Paganica insieme all'onorevole Stefania Pezzopane, al segretario del Pd Stefano Albano, all'ex presidente vicario della Regione Giovanni Lolli e al consigliere regionale Giovanni Legnini.
Con quest'ultimo Roberti ha lavorato a stretto contatto negli anni in cui l'ex sottosegretario è stato vice presidente del Csm.
Roberti, di origini abruzzesi, conosce molto bene L'Aquila per esserci venuto in diverse occasioni dopo il terremoto, quando era a capo della Procura nazionale antimafia: "Sono venuto pià volte per dare sostegno e supporto all'amico e collega Fausto Cardella, quando era a capo della procura. Grazie all'azione investigativa della magistratura e delle forze dell'ordine e alla presenza dello Stato, all'Aquila siamo riusciti a tenere fuori la criminalità organizzata, soprattutto Mafia e Camorra, dagli appalti e quando ci siamo accorti che c'erano delle presenze e dei rischi siamo intervenuti con provvedimenti incisivi".
Roberti ha ricordato, in particolare, i risultati raggiunti grazie al sistema informativo Crasi, una banca dati sulla ricostruzione contenente indagini, documenti, interdittive e altre informazioni utili per i magistrati impegnati nelle inchieste.
E a proposito di ricostruzione, Roberti ha affermato di condividere le preoccupazioni del presidente dell'Anac Raffaele Cantone sul decreto Sblocca Cantieri, relativamente alle norme sui subappalti e agli affidamenti sottosoglia: "Il provvedimento Mi sembra un ritorno al passato".
Quanto all'attualità politica, l'ex magistrato si è detto "preoccupato", dopo i recenti episodi di cronaca - i sequestri degli striscioni da parte della Digos ("Irrituali") e la sospensione della professoressa di Palermo per l'accostamento, fatto dai suoi alunni, tra il decreto sicurezza di Salvini e le leggi razziali - per il rischio "un'emergenza democratica": "Quando si colpisce la libera manifestazione del pensiero, come è successo a Palermo" ha affermato Roberti "si colpisce il cuore stesso della democrazia".
Quanto al decreto sicurezza bis, in discussione in questi giorni, Roberti non si è espresso, non avendo letto ancora il provvedimento ma ha definito "allucinante" la proposta avanzata da Salvini di multare le ong per ogni migrante salvato: "Salvini prima avanza proposte come questa e poi brandisce il rosario come una spada invocando l'intervento della Madonna. Trovo questa strumentalizzazione della religione disgustosa".