Venerdì, 08 Maggio 2015 13:12

Bertolaso in aula a fine maggio e a settembre per la Grandi Rischi bis

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Il gup del tribunale dell'Aquila Guendalina Buccella ha fissato al 16 settembre l'udienza preliminare sulla richiesta di rinvio a giudizio per Guido Bertolaso formulata dalla Procura generale della Corte d'Appello.

Si tratta di uno dei due procedimenti satellite al processo Commissione Grandi Rischi in cui è coinvolto l'ex capo della Protezione civile.

La Procura generale aveva avocato a sé l’indagine su Bertolaso "spacchettandola" in due filoni. In uno era stata chiesta l’archiviazione dall’accusa di aver contribuito a causare la morte di alcune vittime del terremoto; nel secondo, invece, era stato chiesto il rinvio a giudizio per aver concorso a determinare il decesso di altre persone.

Il 16 settembre il gup deciderà se processare o meno Bertolaso dopo che gli avvocati di parte civile Colagrande e Parretta si erano prima opposti due volte alla richiesta di archiviazione e poi, non condividendo la posizione del pm, avevano chiesto, ottenendola, l'avocazione che ha portato alla data del 16 settembre. Il 26 maggio il gip deciderà se ammettere o meno le richieste di ammissione di vittime escluse per il concetto di causalità . Il 26 potranno in sostanza essere o meno aggiunte delle parti lese ma solo il 16 si deciderà se processare o meno Bertolaso.

"Nell’intento di contrastare comunque pretesi allarmismi", scrivono l’avvocato generale Romolo Como e il sostituto Domenico Castellani nel campo di imputazione, alcuni estratti del quale sono stati riportati dal quotidiano Il Centro "per la previsione di un grave evento sismico e di correggere, perchè esageratamente ottimista, un comunicato diffuso dalla Protezione civile della Regione nel senso che non erano più previste scosse di alcun genere, cosa da non dire in quanto si sarebbe rilevata un boomerang in caso di altre scosse, Bertolaso convocava di sua iniziativa una riunione della commissione per mettere a tacere le voci allarmistiche e rassicurare la popolazione".

Il riferimento è alla telefonata con l’ex assessore regionale Daniela Stati (scagionata).

"Preannunciando detta riunione", si legge ancora "come operazione mediatica per rassicurare la popolazione e anticipando la tesi dell’assenza di pericolo grazie al positivo scarico di energia. Inducendo in tal modo anche gli scienziati partecipanti alla riunione a indirizzare l’esame della questione sulla primaria necessità di evitare allarmismi tra la popolazione e a valutare con superficialità il reale rischio di grave evento sismico nonchè i rappresentanti politici locali e gli organi di informazione a rassicurare i cittadini sulla inesistente o bassa probabilità di un forte terremoto".

"Per effetto di queste condotte", scrive ancora l’accusa, "le vittime si erano convinte a restare in casa superando il timore e abbandonando le precauzioni in vista di un evento più grave dopo le numerose e crescenti scosse di terremoto e rimasero coinvolte nel crollo dei rispettivi edifici".

Ultima modifica il Venerdì, 08 Maggio 2015 14:48

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