Giovedì, 21 Maggio 2015 11:50

Dirty soccer, De Santis scarica Di Nicola: "Prendeva pippe a 80mila euro"

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Massimo De Santis si dissocia da Ercole Di Nicola. L'ex arbitro di Serie A, già noto per l'inchiesta "Calciopoli", nel giugno 2014 iniziò a collaborare con L'Aquila Calcio, come consulente di mercato del direttore sportivo Di Nicola, oggi agli arresti per Dirty soccer.

In un'intervista rilasciata stamane a Repubblica, l'ex arbitro scarica senza mezzi termini Di Nicola: "Appena ho cominciato a collaborare con L'Aquila - afferma De Santis - con questo Di Nicola sono entrato subito in rotta di collisione. Non avevo certo capito cosa ci fosse dietro. Però mi era stato da subito chiaro che aveva altri interessi rispetto ai miei".

Non la pensano esattamente così però gli inquirenti. Nell'ordinanza di arresto della procura di Catanzaro, infatti, si sottolinea quanto segue: "Il ds dell'Aquila è ben noto negli ambienti del calcio professionistico, in seno al quale gode, finora, di buona fama. Lo spunto era offerto da un episodio che aveva come protagonista Massimo De Santis, ex arbitro di serie A, attualmente collaboratore di Di Nicola nell'Aquila Calcio, già coinvolto nell’inchiesta giudiziaria nota alle cronache come "calciopoli". De Santis, come dallo stesso dichiarato in diverse interviste agli organi di stampa, ha una collaborazione, da giugno del 2014, con Ercole Di Nicola per alcune operazioni di mercato; collaborazione questa legata anche ai rapporti di amicizia con il direttore tecnico della società abruzzese". Almeno secondo le carte dell'inchiesta, dunque, De Santis e Di Nicola erano tutt'altro che in rotta di collisione.

Sottolineiamo, comunque, che De Santis risulta estraneo a Dirty soccer. Sono tuttavia interessanti le sue parole: "Riportare L’Aquila in Serie B. Avevo sposato un progetto serio, basato sul rilancio del dopo terremoto, sul coinvolgimento di sponsor del territorio. Roba seria - evidenzia - io, ad esempio, grazie ai miei contatti, trovavo bei giocatori da far venire gratis. Lui (Di Nicola, ndr) diceva di no, e poi pigliava le pippe a 80mila euro. Roba di truffaldineria spicciola. Almeno così mi sembrava. Ora ho il dubbio di averlo sottovalutato".

"All’inizio sono andato volentieri in panchina, credevo nel progetto. Vedevo 'sti calciatori che non giocavano e allora ho detto all'allenatore: cambiali che non stanno giocando. E quello niente. Pensavo: dobbiamo cambiare pure l'allenatore. Poi il giorno dopo Di Nicola mi ha detto che non dovevo interferire con le scelte del mister. Così mi sono rimesso a cercare sponsor".

E, infatti, come sottolineano - a titolo puramente informativo - anche gli inquirenti nell'ordinanza, De Santis "collaborava per l'ingresso di nuovi soci nel L'Aquila Calcio, riuscendo in tal senso nella sponsorizzazione dell'imprenditore romano, nel settore dei rifiuti, Angelo Deodati che, effettivamente, nel novembre del 2014, rilevava il 15% delle quote societarie". (m. fo.)

Ultima modifica il Giovedì, 21 Maggio 2015 13:14

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