13 punti di penalizzazione (a fronte dei 31 richiesti dalla Procura federale) e 150 mila euro di ammenda.
E' la condanna inflitta dal Tribunale Federale Nazionale, presieduto da Sergio Artico, nei confronti dell'Aquila Calcio nella sentenza relativa al procedimento istruito della Pocura Federale sulla base dell'attività istruttoria avviata dalla Procura del Tribunale di Catanzaro (inchiesta Dirty Soccer).
Il Tribunale ha così motivato il monte penalizzazione per la società rossoblù: "per l'illecito Santarcangelo - L'Aquila 3 punti di penalizzazione per responsabilità oggettiva aggravata, (responsabilità presunta assorbita); per l'illecito Grosseto. Santarcangelo 1 punto di penalizzazione per responsabilità oggettiva attenuata; per l'illecito L'Aquila – Savona, 3 punti di penalizzazione per responsabilità oggettiva aggravata (responsabilità presunta assorbita) ; per l'illecito Cremonese - Pro Patria, 1 punto di penalizzazione per responsabilità oggettiva attenuata ; per l'illecito L'Aquila – Tuttocuoio, 3 punti di penalizzazione per responsabilità oggettiva aggravata ( responsabilità presunta assorbita ) ; per l'illecito L'Aquila - Santarcangelo 3 punti di penalizzazione per responsabilità oggettiva aggravata ( responsabilità presunta assorbita ); per l'illecito Barletta – Catanzaro, 1 punto di penalizzazione per responsabilità oggettiva attenuata:; complessivamente 15 punti di penalizzazione, ridotti a 13 in applicazione dei poteri previsti dall'art. 19 CGS".
A questo punto gli avvocati dell'Aquila Flavia Tortorella e Marco de Paulis, stanno già preparando il ricorso in Appello. Si tenterà in primo luogo di far riconscere il fatto che Di Nicola non fosse più un tesserato dell'Aquila calcio a partire dal febbraio 2015, come riconosciuto già nella sentenza relativa a Teramo-Savona. In tal caso all'Aquila potrebbero essere restituiti fino a sette punti (dei 13 tolti dalla sentenza di primo grado). Il -13 insomma - almeno nei migliori auspici - potrebbe divenire in Appello un -8.
"Il tribunale ha sposato il criterio della difesa dell'Aquila che d'altronde chiedeva di confermare l'atteggiamento giurisprudenziale verso la responsabilità oggettiva", ha dichiarato a NewsTown l'avvocato Tortorella.
L'accusa infatti aveva chiesto inusualmente sette punti di penalizzazione per le partite - rientranti nell'inchiesta - in cui è coinvolta L'Aquila. Il tribunale li ha ridotti a tre, affianco al punto di panalizzazione - sempre per responsabilità oggettiva - per le partite in cui non sono scesi in campo i colori rossoblù.
"Tuttavia non possiamo sentirci del tutto soddisfatti - aggiunge Tortorella - perché questa sentenza non obblitera quella di Savona-Teramo in cui si riconosce che Di Nicola dal febbraio 2015 non è più un tesserato dell'Aquila a cui quindi non può essere imputata la responsabilità oggettiva". Da qui la richiesta d'Appello.
Sentenza di primo grado in cui invece il Tribunale ha respinto la richiesta della difesa dell'Aquila per quanto riguarda la richiesta di un esame in contraddittoria con Di Nicola: "ne rileva la inammissibilità, trattandosi di un mezzo istruttorio non previsto dalla normativa di rito oltre che sprovvisto della necessaria capitolazione di cui all'art. 41, punto 5 CGS".
Non solo. La sentenza respinge anche la richiesta di inammissibilità da parte della difesa dell'Aquila della seconda versione delle richieste depositate della Procura. Insomma il famoso cambio nella forma e nella sostanza delle conclusioni. "Il Collegio - scrivopno i giudici - ritiene che l'eccezione non possa essere accolta, sia perché non si rivengono nel CGS divieti o preclusioni che impediscano al Procuratore Federale di modulare le proprie richieste, eventualmente modificandole, fino alla chiusura del dibattimento (fatto salvo ovviamente il rispetto del contraddittorio tra le parti, che nel caso di specie è stato salvaguardato), sia perché l'organo giudicante non è in alcun modo vincolato dalle richieste ma le può disattendere, adottando sanzioni conformi a quelle indicate dal CGS, ove previste, ovvero discrezionalmente determinate avvalendosi dei poteri di cui all'art.16 n.1 del CGS".
Oltre all'Aquila Calcio, sono state condannate anche le seguenti società (tra parentesi, i punti di penalizzazione, che dovranno essere scontati nella corrente stagione sportiva): Akragas (3), Aurora Pro Patria (7), Comprensorio Montalto (6), Frattese (1), Neapolis (22), Puteolana (4), Santarcangelo (6), Savona (2), Sorrento (4), Sef Torres (4), Vigor Lamezia (2).
Questa la nuova classifica del girone B della Lega Pro alla luce delle penalizzazioni (elaborazione grafica di Matteo Massacesi)
Sono state prosciolte, invece, le società Aversa Normanna, Cremonese, Due Torri, Fidelis Andria, Grosseto, Livorno, Monopoli, Pavia, Prato, Scafatese, Tuttocuoio e San Miniato.
Sono state inoltre comminate ammende nei confronti di società e inibizioni e squalifiche nei confronti dei singoli tesserati.
Stralciata la posizione di Massimiliano Carluccio, della società Barletta e dell’Aurora Pro Patria limitatamente alla posizione di Carluccio; dichiarato il difetto di giurisdizione nei confronti di Alessandro Magni; rimessi alla Procura Federale gli atti relativi a Gianmarco Ingrosso.