Giovedì, 04 Giugno 2015 14:11

Case e map L'Aquila, Corte dei Conti condanna il Comune. Le reazioni

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Per i mancati sfratti dei morosi di Progetto Case e Map, gli alloggi costruiti nel post sisma del 2009, la Corte dei Conti ha condannato oggi, ravvisando un danno erariale, il sindaco Massimo Cialente e gli assessori Alfredo Moroni e Fabio Pelini al risarcimento di 30mila euro ciascuno.

La dirigente comunale Patrizia Del Principe dovrà invece risarcire 60 mila euro.

La Procura contabile nell'ultima udienza aveva chiesto la condanna per un danno erariale per più di 11 milioni di euro.

I due assessori - Moroni nel frattempo si è dimesso per assumere un altro incarico in Regione - sono stati chiamati in causa in quanto detenevano la delega al Patrimonio e all'Assistenza alla popolazione.

La contestazione del procuratore Roberto Leoni riguardava il presunto danno erariale che avrebbero prodotto gli imputati, a causa dei "mancati risparmi" nella riscossione del canone di compartecipazione (una sorta di affitto) e dei canoni per le utenze nelle aree del Progetto Case.

Le difese avevano sostenuto che comunque la valutazione del danno era stata fatta in maniera generica, affermando che la somma non era stata calcolata secondo parametri corretti. Inoltre era stato ribadito che la maggior parte di quella somma (o presunta tale) era stata comunque recuperata e degli undici milioni ne sarebbe rimasto uno e forse anche meno. Tutto questo in un lasso di tempo compreso tra il 2013 e lo scorso mese di novembre.

Tra i motivi della difesa anche la circostanza che quelle persone che avrebbero dovuto essere sfrattate comunque, per ovvie ragioni, mai avrebbero potuto essere messe sul lastrico dall'ente. E, dunque, il Comune avrebbe comunque speso dei soldi per trovare loro delle sistemazioni. Sulla base di questi presupposti, dunque, il presunto danno erariale non ci sarebbe comunque stato.

L'udienza prima della sentenza odierna si era svolta senza la presenza del Sindaco per un male di stagione, anche se in precedenza disse di non avere alcuna intenzione di difendersi personalmente in questo giudizio. Mancava anche Moroni, mentre erano presenti Pelini e Del Principe. Il Sindaco aveva sempre respinto le contestazioni per ragioni umanitarie sostenendo di non poter mandare in strada gente che, nella maggior parte dei casi, era morosa in quanto senza reddito.

Cialente: "Preoccupato per le conseguenze che la sentenza può avere"

"Non è mio costume commentare le sentenze. Non l'ho fatto per quelle della Grandi Rischi e non lo farò nemmeno adesso. Prima di dire qualcosa voglio leggere le motivazioni".

E' il commento rilasciato a caldo a NewsTown da Massimo Cialente sulla sentenza della Corte dei conti che lo ha condannato a pagare 30mila euro di risarcimento per non aver sfrattato dal progetto Case le famiglie morose e non aver messo al  posto loro, togliendole dal Cas, altre persone.

"Qualsiasi cosa possa dire in questo momento risulterebbe una congettura senza prima aver letto le 150 pagine di motivazioni. Nei prossimi giorni le analizzerò con il mio avvocato, con l'avvocato del Comune e con Trifuoggi per capire anche quali conseguenze si possono innescare dopo una sentenza del genere. Certo è che se dalle motivazioni emergerà il principio che bisogna procedere agli sfratti dei morosi, il problema diventerebbe nazionale".

Pelini: "Sentenza ingiusta, superficiale e pilatesca"

Di tutt'altro tenore, invece, il commento dell'assessore all'Assistenza alla popolazione Fabio Pelini, che invece le motivazioni le ha lette, insieme al suo avvocato Francesco Rosettini.

"Si tratta di una sentenza superficiale, ingiusta e pilatesca" dice a NewsTown l'assessore. "La prima cosa che balza agli occhi leggendo le motivazioni è che si è passati da quello che era stato presentato come un fatto epocale, una richiesta di risarcimento di 3 milioni di euro, a poco più di una multa. Nei prossimi giorni pubblicherò le motivazioni affinché tutti possano leggere la parte che mi riguarda".

"La sentenza" continua Pelini "presenta evidenti assurdità: la Corte ci ha condannato ma nelle motivazioni è scritto che non era possibile quantificare il danno. Ne deduco che siamo stati condannati a pagare una cifra forfettaria. Tra l'altro l'osservazione su cui si reggeva tutto l'impiantio accusatorio, quella secondo la quale bisognava sfrattare i morosi per liberare alloggi da destinare ai percettori del Cas, è palesemente falsa perché esisteva un'ordinanza che stabiliva che, anche qualora avessimo proceduto agli sfratti, non avremmo comunque potuto privare le famiglie sfrattate di una forma di assistenza, il che vuol dire che avremmo dovuto metterle in autonoma sistemazione".

Pelini, mentre annuncia che farà appello, conclude: "Se la sentenza mi ha lasciato amareggiato o dispiaciuto? Probabilmente in questo momento sono più dispiaciuti tutti gli sciacalli che hanno strumentalizzato questa vicenda".

Esulta il centrodestra: "Sinistra ha fallito, avevamo ragione noi"

"Avevamo ragione noi! La Sinistra ha fallito. E' arrivata la condanna di Cialente e della sua amministrazione: la sinistra è ufficialmente riconosciuta come incapace di gestire la cosa pubblica. La sentenza di condanna da parte della Corte dei Conti sancisce come l'amministrazione comunale abbia disconosciuto con il proprio comportamento la delibera di Consiglio comunale di fine 2011 che stabiliva la necessità di riscuotere affitti e pagamenti di utenze nei Progetti CASE e nei Map: oggi ci si ricorda di recuperare gli errori del passato e lo si fa vessando i cittadini con bollette pazze e comunque non rapportabili ai reali consumi".

Così in una nota i consiglieri comunali del centrodestara Guido Quintino Liris, Emanuele Imprudente, Alessandro Piccinini Pierluigi Properzi, Roberto Tinari, Vito Colonna, Raffaele Daniele, Luigi D'Eramo, Daniele Ferella e Giorgio De Matteis.

"I motivi di tale gestione allegra da parte della sinistra, più volte denunciata dal centrodestra - prosegue la nota - nella migliore delle ipotesi sarebbero imputabili all'incapacità amministrativa di dilettanti allo sbaraglio, nella peggiore delle ipotesi le motivazioni che hanno portato alla condanna per danno erariale sarebbero riconducibili alla volontà di maturare un vantaggio politico ed elettorale. Non siamo affatto dispiaciuti del fatto che Cialente e company vengano condannati 'solo' all'1-2% del 'coacervo di mensilita' di CAS risparmiabili' (cit. sentenza): non godiamo delle sventure del Sindaco e della sua amministrazione, non è nel nostro stile. Nessuno provi ad utilizzare le fragilità e le emergenze sociali quale scudo umano per mascherare gli errori perpetrati in questi anni".

"Di fronte all'ennesimo fallimento di questa amministrazione - dice infine il centrodestara - invitiamo Cialente a chiedere scusa agli aquilani e a mettere fine all'agonia a cui sta costringendo un'intera città".

Rifondazione comunista: "Sentenza dimostra ottimo lavoro di Pelini"

"La sentenza appena depositata dalla Corte dei Conti in ordine ai presunti mancati sfratti dal progetto CASE e MAP dimostra più che mai, qualora ve ne fosse mai bisogno, l'ottimo lavoro del nostro Assessore Fabio Pelini che il PRC intende fortemente rivendicare".

A scriverlo, in una nota, è il segretario comunale di Rifondazione comunista Goffredo Juchich. 

"La sentenza, infatti, da un lato ridetermina il "danno erariale" intorno all'1% rispetto a quanto richiesto invece dalla Procura e, dall'altro, non riesce in alcun modo a superare le difese spiegate dall'Assessore all'Assistenza alla Popolazione che, si rammenta, non ha mai avuto la delega alla Gestione del Patrimonio CASE e MAP".

"Dinanzi a tale innegabile evidenza, le motivazioni in ordine alla responsabilità personale di Pelini appaiono deboli ed incomprensibili. La decisione, pertanto, pur ridimensionando grandemente le pretese della Procura e lo stesso impianto accusatorio, comunque non rende in alcun modo Giustizia a fronte di un danno erariale che, è giusto ribadire, non è stato prodotto".

"La stessa sentenza precisa che la determinazione del danno è "impossibile" e, in ogni caso, "assai lontana dagli importi indicati in citazione" procedendo poi ad una liquidazione equitativa con riferimento ad un evanescente "danno futuro". Evidente la non colpevolezza del Nostro Assessore sia sotto un profilo soggettivo che oggettivo. Il PRC, pertanto, intende esprimere al Compagno Fabio Pelini tutta la sua vicinanza e la più ampia fiducia".

Ultima modifica il Venerdì, 05 Giugno 2015 02:02

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