Il tasso di disoccupazione, a maggio, si attesta al 12,2%, in aumento di 0,2 punti percentuali rispetto ad aprile e di 1,8 punti nei dodici mesi. Si tratta del massimo storico dal 1977. A rilevarlo è l’Istat, nella consueta fotografia al mondo del lavoro in Italia. Drammatica la situazione dei giovani: il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, ovvero l'incidenza dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca, è al 38,5%. A maggio, gli occupati sono 22 milioni 576 mila, in diminuzione dello 0,1% rispetto ad aprile (-27 mila) e dell'1,7% (-387 mila) su base annua.
In un quadro così desolante, l’emergenza lavoro a L’Aquila si acuisce sempre di più. E’ di stamane la denuncia di Gino Mattuccilli, responsabile Fim-Cisl della provincia: "ottanta lavoratori dello stabilimento ex Finmek Solution dell'Aquila e 120 della Finemk spa di Sulmona sono da oltre otto mesi privi del sussidio di cassa integrazione straordinaria. La pratica è ancora bloccata al ministero del Lavoro, che ha inviato in Abruzzo un pool di ispettori per verificare se le due aziende, oggi in amministrazione straordinaria, siano in possesso dei requisiti necessari alla proroga degli ammortizzatori sociali".
Il sindacalista spiega che "essendo i due siti oggetto di una manifestazione di interesse da parte dell'azienda Accord Phoenix, con un trattativa ancora in atto, le maestranze avrebbero diritto alla fruizione di una proroga di sei mesi della cassa integrazione, che consentirebbe alle stesse l'aggancio ad una successiva fase di mobilità, in attesa che l’ accordo con la nuova società interessata a rilevare gli stabilimenti vada in porto. Il ministero del Lavoro, però, anziché procedere all'approvazione della richiesta di cassa integrazione, inoltrata a dicembre scorso, ha ritenuto opportuno inviare gli ispettori negli stabilimenti dell'Aquila e Sulmona. Ispezione avvenuta due mesi fa”.
“Da allora, non vi è stato alcun pronunciamento da parte degli organi ministeriali”, conclude Mattuccilli, che poi invita i parlamentari abruzzesi, insieme ai sindaci dell'Aquila e Sulmona, “a farsi carico di una vertenza che si trascina da anni e che, ancora oggi, non trova una soluzione accettabile".