Giovedì, 18 Luglio 2013 16:08

Accord Phoenix, presentato il piano industriale: 134 nuove assunzioni

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Si è tenuto stamane, a porte chiuse nella sala della Giunta al secondo piano della sede comunale di Villa Gioia, l’atteso incontro tra i vertici della Accord Phoenix, interessata ad investire nell’ex polo elettronico della città, e le parti sociali. Sul tavolo, il Piano industriale della società pronta a sborsare quasi 50milioni di euro per un sito di recupero di materiali elettronici che dovrebbe riassorbire alcuni dei lavori in cassa integrazione del polo di Pile.

A conclusione della riunione, durata quasi due ore, il sindaco Massimo Cialente è parso più che soddisfatto. Nell’intervista a NewsTown, ha voluto sottolineare che siamo dinanzi ad un caso eccezionale di investimento industriale con attrazione di capitali esteri nell’Italia della crisi, “segno che quando noi aquilani ci mettiamo a fare le cose, le sappiamo fare per bene”.

“Il tavolo che si è aperto oggi con l’azienda, il Comune e le parti sociali”, ha assicurato il primo cittadino, “avrà funzione di continuo monitoraggio, con l’amministrazione che sarà garante della buona riuscita del progetto”.

Intanto la proposta di modifica del decreto è stata approvata dal CIPE, "lo step decisivo a questo punto è il parere finale reso da Invitalia per il finanziamento pubblico che si spera possa arrivare entro la prima quindicina di settembre", ha detto Cialente. "I tempi del responso di Invitalia sono decisivi: se dovesse arrivare entro il mese di settembre, infatti, partirebbero immediatamente i lavori di adeguamento del sito e l’ impianto dei macchinari ma soprattutto già dal mese di ottobre potrebbero partire selezioni e formazione del personale. In tal modo nel mese di gennaio, l’impianto potrebbe avviare la produzione. Se tutto andrà come speriamo, ci saranno 134 nuove assunzioni (11 amministrativi e 123 tra operai e tecnici”.

“Non c’è dubbio”, la promessa del primo cittadino, “che per primi rientreranno i lavoratori in mobilità delle aziende in crisi dell'ex polo elettronico”. 

La conferma arriva da Francesco Baldarelli, uno dei soci della Accord Phoenix che, ha ricordato il Sindaco, ha sede a L'Aquila: “Abbiamo voluto fortemente questo incontro con le parti sociali perché intendiamo avviare un progetto importante in questa città", ha detto Baldarelli ai nostri microfoni. "Crediamo che il coinvolgimento delle Istituzioni e delle parti sociali sia fondamentale, in questo senso: a L’Aquila, il tessuto sociale è disgregato, la situazione è molto difficile e, dunque, anche per una questione di democrazia economica, il confronto è naturale e necessario".

Il vostro progetto, qui a L’Aquila, è ancora poco conosciuto. Di cosa vi occuperete, in particolare?
"Intendiamo far nascere in città la prima industria italiana di recupero di materiale elettronico. Sostanzialmente, recupereremo ciò che è stato costruito. Pensi ad un vecchio personal computer: lo smonteremo, lo sminuiremo polverizzandolo e, così, saremo in grado di recuperare plastica, materiale ferroso da quanto generato. Non è un caso che la società si chiami Accord Phoenix: l’idea è rigenerare materiali".

Ci sono altre esperienze di questo tipo, in Europa?
"C’è una esperienza simile in Canada. In Italia, ci sono delle realtà che fanno questo genere di attività separatamente, per esempio sui cavi, sui tubi catodici o sui televisori. Un sistema produttivo organizzato come quello che intendiamo installare nell’ex polo elettronico sarà unico in Italia, la seconda esperienza del genere in Europa. La peculiarità del nostro progetto sta nell’aver messo in piedi un sistema di software capace di gestire il processo di recupero dei materiali in maniera integrata. Un personal computer entra intero ed esce già sminuito nei materiali che lo compongono".

L’impatto ambientale di queste lavorazioni?
"Il sistema è a impatto zero. Abbiamo rinunciato anche all’impianto di pirolisi, non c’è più. Per noi sarebbe stato assai redditizio, non volevamo però equivoci di nessuna natura con la città. Ci interessa molto questo investimento, crediamo possa essere redditizio per noi e per il territorio, in termini di occupazione. E’ fondamentale, dunque, evitare problemi, fare le cose in maniera seria".

Si parla di una prima linea che assorbirà 140 lavoratori.
"Tra primo e secondo turno, la cifra sarà più o meno quella da lei indicata".

Ci conferma che lavorerete circa 60mila tonnellate l’anno di materiali?
"Si, in una prima fase ci attesteremo intorno alle 60mila tonnellate. Poi, dal momento che l’investimento è importante e crediamo possa risultare vincente l’idea di un polo di trasformazione green del sistema dell’elettronica, beh speriamo di poter avere anche un raddoppio delle tonnellate di materiali che saremo in grado di lavorare".

Avete già stretto accordi con compratori interessati ai materiali che produrrete?
"Il nostro orizzonte è il mercato internazionale. Se lei produce rame, plastica o alluminio, le corrono dietro per comprarlo. Certo, mi auguro che magari possa generarsi un comparto di attività industriali legate al materiale che recuperiamo qui a L’Aquila. Comunque vada, abbiamo delle analisi di mercato che ci confermano che piazzeremo facilmente i materiali sul mercato nazionale e internazionale".

E’ possibile, ad oggi, una stima attendibile dei tempi per l’inizio della produzione?
"I tempi sono quelli dettati dall’intelligenza. Abbiamo presentato il progetto nel dicembre scorso. E’ passato parecchio tempo, da allora. Abbiamo comunque deciso di perseverare. Ora, ci sono da affrontare ancora alcuni problemi burocratici. C’è poi una questione di carattere giuridico che si sta risolvendo grazie al lavoro dell’amministrazione che, devo riconoscere, ha fatto di tutto per accellerare i tempi di insediamento. Abbiamo in corso la procedura di valutazione di Invitalia, speriamo si concluda entro settembre. Insomma, penso che se le cose vanno per il verso giusto, se non ci saranno intoppi, entro la fine dell’anno, tra formazione del personale e recupero dell’impianto, dovremmo farcela. Lo speriamo, anche perché abbiamo contratti già sottoscritti con i fornitori, rischiamo di dover pagare delle penali qualora i tempi dovessero allungarsi".

L’investimento della Accord Phoenix, a L’Aquila, a quanto ammonterà?
"Parliamo di circa 50milioni di euro, con un contributo finanziario intorno ai 15milioni".

Perché avete scelto L’Aquila?
"Abbiamo valutato sia uno dei luoghi dove si può mettere in sintesi il principio della fenice. Qui c’è da ricostruire una città".

Così Francesco Baldarelli, socio della Accord Phoenix srl. Più cauto, non poteva essere altrimenti, il segretario provinciale della Cgil, Umberto Trasatti: “Ci è stato presentato il piano industriale, si è finalmente avviato un confronto. Ora, tutte le fasi successive dovranno essere monitorate, verificate insieme al Comune e a tutte le forze sociali. Intanto, aspettiamo le osservazioni di Invitalia che sta valutando il progetto complessivo di investimento. A quanto detto dal sindaco Cialente, la modifica del decreto per rendere finanziabile l’investimento con il 5% dei fondi Cipe destinati allo sviluppo è, nei fatti, avvenuta. Insomma, già in autunno potremo avere le risposte definitive per procedere con le fasi successive del progetto: definire con le controparti, in particolare, gli impegni relativi alla ricollocazione del personale. Quello di stamane è stato un incontro interlocutorio, serviranno ulteriori approfondimenti. Apprezziamo che siano stati forniti alcuni elementi più puntuali rispetto al Piano industriale, finalmente abbiamo i numeri: i lavoratori integrati nella prima fase dovrebbero essere 134. Ovviamente, anche noi nelle prossime settimane andremo avanti con approfondimenti e verifiche: vogliamo la garanzia che l’investimento sia serio e duraturo".

di Nello Avellani  e Alessandro Tettamanti

Ultima modifica il Venerdì, 19 Luglio 2013 17:47

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