Appuntamento fissato per giovedì 25 giugno, alle 17, all'Hotel Castello dell'Aquila.
Gli operatori turistici del Gran Sasso hanno inteso convocare i responsabili degli enti interessati al piano di sviluppo della montagna aquilana. "Fino ad oggi - ha sottolineato Ada Fiordigigli - si è sempre parlato di sviluppo del Gran Sasso con le casse del Centro turistico vuote. Ora i soldi ci sono, eppure non mancano gli impedimenti alla realizzazione di progetti che rappresenterebbero la possibilità di tenere aperte le strutture attive".
In particolare, il riferimento è alla discussa sostituzione delle Fontari: "Sono stati posti dei veti ridicoli. Il responsabile dell'ufficio tecnico scientifico del Parco, Federico Striglioni, ha sottolineato come la seggiovia andrebbe a disturbare una famiglia di fringuelli alpini. Inoltre, l'aumento delle persone sulla montagna porterebbe al calpestio di una porzione di prato, mai circoscritta fino ad ora, che deve essere assolutamente tutelata per difenderne la biodiversità. Veti incomprensibili, se si pensa che a Roccaraso è pronto un investimento di 8 milioni per la realizzazione di nuovi impianti e che a Campo Felice è stata costruita una galleria assai impattante per permettere l'afflusso dei turisti. Qui, invece, si dibatte della sostituzione di una seggiovia oramai obsoleta e non più sicura".
I tempi stringono: se non arriveranno le autorizzazioni entro la fine di giugno, la sostituzione sarà impossibile in vista della prossima stagione sciistica: "Per questo - ha ribadito Fiordigigli - chiediamo un incontro urgente con gli enti interessati: in queste condizioni, gli operatori turistici non possono andare avanti. Stiamo parlando di circa 200 persone che rischiano il posto di lavoro".
Oltre al nulla osta atteso dal Parco, per l'avvio dei lavori manca ancora il parere VINCA che deve essere espresso dal Comune dell'Aquila da più di un anno e la relazione di impatto ambientale che deve essere invece prodotta dalla Commissione Via di Regione Abruzzo. "Si tratta di pareri che potrebbero arrivare nel giro di qualche giorno - ha chiarito Roberto Bellassai - e che invece ritardano, con il rischio che la prossima stagione salti"
A meno che non si proceda con la 'solita' manutenzione straordinaria che permetterebbe di rimandare ancora di un anno il problema, al costo di 100mila euro, per una seggiovia che dovrà essere comunque sostituita - prima o poi - da un impianto più moderno.
Gli operatori turistici non mancano un affondo agli ambientalisti che, in questi mesi, si sono scagliati contro il piano di sviluppo del Gran Sasso: "Vengono a farci lezione dalla costa, ci boicottano, ma sono rimasti in silenzio quando si costruivano alberghi praticamente sul mare. E recentemente, nulla hanno detto sulla realizzazione della nuova funivia sul Monte Bianco". E non mancano di sottolineare le responsabilità dell'ente Parco: "Sono undici anni che aspettiamo invano l'approvazione del Piano territoriale. Eppure, ogni fine del mese vengono erogati regolarmente gli stipendi, mentre gli operatori rischiano di dover chiudere le strutture per l'immobilismo di un ente che non è capace di alcuna programmazione".
I problemi non riguardano soltanto la sostituzione delle Fontari: "Ci sono i soldi anche per la realizzazione della seggiovia di Monte Cristo: senza piano territoriale, però, i lavori non partiranno. Così come è bloccato il progetto di realizzazione del Parco Avventura, poco prima della Villetta: un gruppo di ragazzi ci sta lavorando dal 2008 e, dopo aver richiesto e ottenuto 7 nulla osta, si sono visti recapitare dal Comune dell'Aquila, e sempre a firma della dirigente Paola Giuliani che ancora non esprime il VINCA sulle Fontari, lo stop ai lavori perché mancano delle autorizzazioni. In particolare, la georeferenzazione di una particolare orchidea".
Così si uccide la nostra montagna, hanno ribadito gli operatori turistici. Dando appuntamento a settimana prossima, giovedì 25 giugno. Chissà chi risponderà all'invito.