L'aveva annunciato già qualche giorno fa: l'imprenditore Eliseo Iannini ha inoltrato appello dinanzi al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar dell’Aquila sulla vicenda della metropolitana di superficie.
In particolare, la società CGRT ha rinnovato la sua istanza di recupero dei costi sostenuti per l’esecuzione dell’opera sino all’atto dell’annullamento, ribadendo la sussistenza della giurisdizione amministrativa anche sugli aspetti risarcitori e/o indennitari, quali conseguenza diretta della lesione del legittimo affidamento incolpevole di CGRT negli atti di gara formalizzati dal Comune di L’Aquila.
A confermarlo è il legale di Iannini, l'avvocato Massimo Manieri. "E’ necessario ribadire che CGRT deve essere ritenuta estranea alla formazione degli atti della gara europea ritenuti dalla Corte Europea illegittimi - ha spiegato - in quanto atti predisposti esclusivamente ad iniziativa della dirigenza comunale ed approvati dagli organi di Giunta comunale".
In questi giorni, la vicenda è tornata alla ribalta delle cronache, a seguito del tentativo del Comune dell'Aquila di arrivare ad una transazione che, ad oggi, pare però ancora lontana. Qualche giorno fa, Eliseo Iannini è stato audito in Commissione bilancio che, già lunedì, riprenderà le riunioni con l'audizione del responsabile del Rup, Carlo Cafaggi, e con la dirigente Enrica De Paulis. L'indomani, sarà convocato il vice sindaco Nicola Trifuoggi.
"CGRT - si legge nella nota firmata da Manieri - prende atto che finalmente anche l’Assessore alla Trasparenza ed alla Legalità del Comune di L’Aquila, in una intervista concessa ai media regionali, ha assunto, seppure dopo parecchi anni, una ferma posizione affermando che gli atti saranno re-inviati alla Corte dei Conti per la valutazione di sussistenza di eventuale responsabilità contabili, evidentemente prescritte".
Peraltro, la società ha inteso evidenziare che nelle medesime eventuali responsabilità potrebbero incorrere anche gli attuali dirigenti e la stessa Giunta capitanata da Cialente. "Della necessità di indennizzare la CGRT per i costi affrontati - ribadisce Manieri - vi è infatti certezza già nella delibera di annullamento della concessione, risalente al lontano 2009 – in cui si stanziavano addirittura delle somme a bilancio -, posizione peraltro ripetutamente legittimata da tutti i pareri tecnico-legali (Prof. Cirulli Irelli, Dott. Carlea, Avv. Pirozzolo, R.U.P. Cafaggi) acquisiti dal Comune sia prima che dopo l’annullamento stesso; non v’è dubbio che da quella data i danni vadano giornalmente ad aumentare sia sotto il profilo dei costi di gestione di una società mono-scopo sia sotto l’aspetto degli interessi e svalutazione e che il cincischiare della politica, accompagnato dall’eterno rinviare della dirigenza, non ferma lo scorrere del tempo".
Dunque, considerata l’omologa indicazione di Giunta comunale, che aveva espresso già nel 2012 il proprio indirizzo politico nel senso della necessità di definizione dei rapporti con la concessionaria, "la società CGRT auspica che, nella pendenza dei procedimenti giurisdizionali – anche di quelli ulteriori che si andranno ad attivare - , sia riattivato un tavolo di definizione transattiva della vicenda".