Martedì, 21 Luglio 2015 14:11

Il vice presidente dell'Aquila Calcio Massimo Mancini ai domiciliari

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Il costruttore Massimo Mancini, titolare dell'impresa Mancini srl e vice presidente dell'Aquila Calcio, è stato arrestato su ordinanza della procura di Roma con l'accusa di concorso in bancarotta fraudolenta.

A rivelarlo è il quotidiano La Repubblica. La notizia, risalente a qualche giorno fa, è comparsa sull'edizione romana del giornale martedì 14 luglio.

Mancini, riferisce il quotidiano, è finito ai domiciliari, su richiesta del pm Maria Scamarcio, insieme ad altri due imprenditori, Maurizio Bandettini e Dante Gondola, con i quali aveva costituito un'Ati (associazione temporanea di imprese) per un appalto che riguardava i lavori di ampliamento della Galleria d'arte moderna di Roma.  

Secondo quanto riporta Repubblica, Mancini e gli altri due costruttori coinvolti "avrebbero incassato due milioni e mezzo di euro, come risarcimento su un mancato appalto per la Galleria nazionale di arte moderna, da parte del provveditorato alle opere pubbliche nonostante una delle società fosse fallita".

"I tre" scrive il quotidiano "avevano costituito un’Ati che vinse l’appalto, nel 2004, per l’ampliamento della Gnam. Il lavoro, successivamente, non venne realizzato per responsabilità dell’appaltante. Per questo l’Ati promosse una causa civile per ottenere il risarcimento dal mancato lavoro. Una sentenza in primo grado stabilì un indennizzo di 3 milioni e mezzo di euro a favore dell’Ati. Cifra che venne “scontata”, ci fu l’accordo delle parti, di un milione di euro. Il fatto grave, accusa la procura, è che i tre titolari delle società non comunicarono che la Bandettini costruzioni srl era fallita a febbraio del 2012. Questo il motivo per cui gli imprenditori non avevano le carte in regola per incassare i soldi poi liquidati dal provveditorato interregionale alle opere pubbliche, il 17 dicembre del 2013". 

I legali: "Mancini confida in una rapida soluzione dell'inchiesta"

I difensori di Massimo Mancini, Avv. Tiberio Gulluni e Prof. Avv. Luca Marafioti dichiarano che il loro assistito confida in una rapida soluzione della inchiesta giudiziaria che lo vede ingiustamente coinvolto. "Al giudice che lo ha interrogato ha reso ampie spiegazioni in ordine alla vicenda, che riguarda esclusivamente una controversia relativa alla ripartizione dei rimborsi da parte del Ministero dei costi sostenuti da una ATI intrapresa nel 2004 con altre imprese, una delle quali risulta nel frattempo fallita. Tra l'altro nei confronti della società fallita è in corso una causa dinanzi al Tribunale civile di Roma. Nessun fatto di bancarotta può addebitarsi a Massimo Mancini, così come nessun comportamento che metta in dubbio la serietà della Impresa Mancini operante da anni nel settore edile pubblico e privato. A riprova del Suo atteggiamento collaborativo e della Sua fiducia della giustizia, il cui corso attende serenamente, Massimo Mancini si era prontamente dimesso da ogni incarico nel mese di febbraio 2015, al fine di evitare ogni pregiudizio all'attività di un gruppo che opera e opererà da molti anni con dedizione e serietà in tutta Italia". 

Il comunicato dell'Aquila Calcio 1927

"Appresa la vicenda giudiziaria che riguarda il vice presidente Massimo Mancini L'Aquila Calcio, pur nel ribadire la massima fiducia nell'operato della magistratura, esprime vicinanza solidarietà e sostegno al vice presidente Mancini certa di una rapida e positiva conclusione della vicenda che, in ogni caso, è totalmente slegata dalle questioni che riguardano la città dell'Aquila.

Questo sia in termini sportivi che per quanto concerne le attività di ricostruzione. Si tratta, infatti, di una vicenda giudiziaria che ha origini nel lontano 2004 a Roma".

 

Ultima modifica il Martedì, 21 Luglio 2015 15:18

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