Giovedì, 30 Luglio 2015 15:30

Il Riesame revoca i domiciliari a Massimo Mancini. L'imprenditore torna in libertà

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Il tribunale del Riesame di Roma ha revocato gli arresti domiciliari per il vice presidente dell'Aquila Calcio Massimo Mancini.

Mancini era stato arrestato, insieme ad altri due imprenditori, Maurizio Bandettini e Dante Gondola, il 13 luglio scorso con l'accusa di concorso in bancarotta fraudolenta, nell'ambito di un'inchiesta riguardante i lavori di ampliamento della Galleria nazionale di arte moderna di Roma.

Una vecchia vicenda, risalente al 2004.

Mancini e gli altri due imprenditori arrestati avevano costituito, all'epoca, un’Ati, vincitrice di un appalto per l’ampliamento della Gnam.

I lavori, però, non vennero realizzati, per responsabilità dell’ente appaltante.

L’Ati, a quel punto, promosse una causa civile per ottenere un risarcimento per il mancato lavoro. Nel 2013, una sentenza di primo grado stabilì un indennizzo di 3 milioni e mezzo di euro, cifra poi “scontata”, tramite un accordo tra le parti, di un milione.

L'accusa della procura è che i tre costruttori incassarono quei soldi senza comunicare al tribunale che nel frattempo, nel febbraio 2012, una delle tre società dell'Ati, la Bandettini costruzioni srl, era fallita.

In seguito alla decisione del Riesame, Mancini, che aveva subito dichiarato la sua innocenza, è tornato dunque in libertà.

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