Giovedì, 13 Agosto 2015 17:47

Liquami in mare a Pescara, procura apre inchiesta. Sequestrati documenti

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La Procura di Pescara ha aperto un'inchiesta in merito allo sversamento nel fiume Pescara più di 30 mila metri cubi di liquami a causa della rottura di una condotta fognaria avvenuta il 28 luglio.

L'indagine, condotta dal pm Salvatore Campochiaro, è nata a seguito di numerosi esposti e denunce, presentati anche del M5S, e intende fare chiarezza soprattutto sul giallo dell'ordinanza di divieto di balneazione emessa dal sindaco di Pescara Marco Alessandrini ma mai divulgata ed eseguita nonostante le analisi avessero rivelato valori fuori norma.

La rottura della condotta fognaria ha causato diciannove ore di sversamento nel fiume e quindi in mare di 30 milioni di litri di liquami. L'Aca aveva provato a tamponare l'emergenza versando 450 litri di un disinfettante chiamato Oxystrong direttamente nel fosso che va al fiume dove è avvenuta la rottura.

La Capitaneria di Porto di Pescara ha sequestrato documenti in Comune mentre nei giorni scorsi era stata la Guardia Forestale ad effettuare acquisizioni all'Arta e all'Aca.

Il sindaco Alessandrini in una nota si dice "lieto" dell'iniziativa della procura: “Siamo lieti di questo passaggio – afferma il sindaco Marco Alessandrini - in quanto destinato a porre fine ad una serie di strumentali polemiche agostane sulla balneabilità del mare pescarese e sui presunti riflessi negativi sulla salute pubblica".

Febbo e Sospiri: dalle istituzioni un patetico scaricabarile

Sulla vicenda dello sversamento e dell'ordinanza fantasma del sindaco, questa mattina si è tenuta, all'Aquila, una seduta straordinaria della Commissione di Vigilanza del Consiglio regionale.

I consiglieri regionali di Forza Italia, Mauro Febbo (presidente della Commissione Vigilanza) e Lorenzo Sospiri (capogruppo), nel corso di una conferenza stampa, hanno fatto il quadro della vicenda mettendo in evidenza in prima battuta l’assenza del direttore dell’Arta Damiani impegnato a Pescara per ‘fornire all’autorità giudiziaria copia della documentazione relativa al medesimo argomento’, cioè il sequestro di documenti inerenti la questione.

"Il risultato della seduta di Commissione Vigilanza – spiegano Febbo e Sospiri – è un patetico scaricabarile delle responsabilità su una vicenda rispetto alla quale è doveroso fare chiarezza".

"Lo stesso assessore Mazzocca convocato in Commissione non è riuscito a dare risposte esaurienti chiedendo addirittura il rinvio della discussione a successiva data".

"Anche dalla Asl di Pescara, rappresentata dalla dottoressa Carla Granchelli, direttore dell’Ufficio Igiene, Epidemiologia e Sanità Pubblica, abbiamo ricevuto solo sterili rassicurazioni considerato come non sia stata realizzata nessuna indagine epidemiologica né tantomeno sono stati acquisiti dati rilevanti come quelli dei medici di famiglia e/o medici di guardia che avrebbero permesso di fare un quadro della situazione più preciso".

"Una vicenda del genere non può essere affrontata con leggerezza – rimarcano Febbo e Sospiri - ci sono responsabilità istituzionali precise e per questo vogliamo capire cosa non ha funzionato e dove si è interrotta la comunicazione tra Istituzioni e cittadinanza, tenuta completamente all’oscuro e che ha continuato a fare il bagno nei liquami per giorni. Ricordiamo che in 17 ore sono finiti nelle acque del fiume Pescara e di conseguenza in mare ben 30 milioni di litri di liquami, 450 litri di Oxystrong impiegati per tentare di arginare, invano, la potenza batteriologica di quello sversamento".

"E’ doveroso quindi il coinvolgimento della Regione alla quale comunque spetta un controllo dell’operato dei Comuni nella gestione delle acque reflue e della balneazione. Questa vicenda, oltre alle problematiche riferite alla salute, sta creando un grave danno economico al sistema turistico causa una pessima gestione (eufemismo sic !!!)".

"Martedì in Consiglio e oggi in Vigilanza si continua: dilettanti allo sbaraglio e gli abruzzesi pagano”.

Pettinari, M5S: "La normativa è chiara, spetta alla Regione rimuovere le cause di inquinamento"

"Non trovo parole per commentare il comportamento del Sindaco Alessandrini sulla mancata applicazione dell’ordinanza del divieto di balneazione, a suo dire, per una questione di costi e benefici – rileva il consigliere regionale del M5S, Domenico Pettinari, che aggiunge: “Ma c’è un altro aspetto da non sottovalutare. Il decreto legislativo 30 maggio 2008, n. 116, annovera tra le competenze della Regione quella di mettere in campo tutte le: ‘azioni volte alla rimozione delle cause di inquinamento ed al miglioramento delle acque di balneazione’. Alla luce di tale previsione normativa, mi chiedo cosa abbia fatto il governo regionale, appreso dell’accaduto, per rimuovere tempestivamente le cause di inquinamento. Lungo la costa adriatica abruzzese, e non ultima la riviera pescarese, sono stati riscontrati dei tratti con la qualità dell’acqua classificata scarsa".

"In campagna elettorale, il centro sinistra ha sbandierato slogan del tipo, ‘fiumi belli e puliti’. Pertanto, è giusto chiedersi - sottolinea Pettinari - cosa abbia fatto finora questa maggioranza per riportare la qualità delle acque a valori sufficienti, visto che la maggior parte dei depuratori continuano a non funzionare come dovrebbero, sversando nel fiume e, quindi, nel mare acque non sane. A proposito dell’utilizzo dell’ oxystrong, immesso nel depuratore di Pescara, mi chiedo se gli uffici regionali dell’Arta siano riusciti a misurare la quantità esatta e, quindi, l’incidenza e l’impatto di questa sostanza nelle acque".

"I vertici e la maggioranza di governo regionale non possono sottrarsi alle proprie responsabilità. La normativa nazionale è chiara: la Regione ha il dovere di rimuovere ogni causa di inquinamento".

"Quindi – conclude Pettinari - la competenza della Regione in questo ambito sta a monte, il che dimostra la carenza di un’azione preventiva di salvaguarda delle acque, anche in relazione alle problematiche legate al turismo e alla stagione estiva”.

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