Con la tradizionale accensione del tripode, è stata dichiarata aperta dal sindaco dell'Aquila Massimo Cialente la 721esima edizione della Perdonanza Celestiniana.
Nell'inconsueto scenario della scalinata della Basilica di San Bernardino - ridonata alla città qualche mese fa - si è svolta la cerimonia solenne, essendo inadeguata Piazza Palazzo, in quanto invasa da alcuni cantieri della ricostruzione. L'appuntamento ha preceduto giochi di luci e suoni davvero particolari e suggestivi.
Particolare e "nuovo di zecca" il tripode: è infatti un opera d'arte donata da Sergio Sfarra, dell'Accademia delle Belle Arti del capoluogo. L'istituto - è stato annunciato - donerà un tripode ogni anno per le prossime cinque edizioni.
Il momento clou ha visto come di consueto i tedofori con la fiaccola, che viaggia come noto nella settimana precedente al 23 agosto, proveniente dal Monte Morrone.
L'ultimo tratto, quest'anno, è stato effettuato in coppia dai giovani africani richiedenti asilo: Samuel, nigeriano e cristiano, e Iddriss, ghanese e musulmano. Samuel è partito dalla Nigeria a causa della guerra civile, e dopo un lungo viaggio è arrivato in Libia e poi in Italia, lo scorso aprile. Iddriss se n'è andato dal Ghana quando è rimasto solo, sempre a causa della guerra, con un anziano zio. Ci ha messo due mesi per arrivare dal suo Paese all'Italia, anch'egli attraversando la Libia: "E' importante per me portare la fiaccola - ha dichiarato a NewsTown - perché è la dimostrazione che cristiani e musulmani possono stare bene insieme".
Sul palco, come da protocollo, le maggiori autorità politiche per i saluti istituzionali. In platea, a lume di flash, tutta la classe dirigente cittadina, oltre le maggiori autorità religiose e militari.
"Dopo il sisma i valori dell'Abruzzo si sono stretti e legati ancora di più al suo capoluogo - ha dichiarato l'assessore regionale Dino Pepe, presente in luogo del governatore Luciano D'Alfonso - a noi politici farebbe bene leggere e rileggere la Bolla di Celestino, per i valori di pace ed ecumenismo che trasmette". Intenso l'intervento del presidente della Provincia Antonio De Crescentiis, che ha parlato dei "diseredati che sfuggono alla notte, alle torture e alle guerre, e che hanno diritto a raggiungere l'eguaglianza". Lo sfondo della misericordia e dell'accoglienza sulla questione dell'immigrazione da Nordafrica e Medio Oriente è un fil rouge che unisce idealmente tutti gli interventi.
L'edizione 2015 è anche la nona (e penultima) Perdonanza inaugurata dal primo cittadino Massimo Cialente, nonché quella d'avvicinamento alla Namibia dove, a novembre, l'evento sarà riconosciuto patrimonio immateriale dell'Unesco: "Merito di tutte le decine di generazioni che da più di 700 anni onorano in ogni contesto e situazione questa ricorrenza", sottolinea il Sindaco, che apre il suo intervento chiedendo un commosso applauso per Stefano Vittorini, ex vice sindaco scomparso alcuni giorni fa.
E sulla scelta di una dama di origini venezuelane, che ha fatto mugugnare qualche aquilano sui social network, Cialente a NewsTown è laconico: "E' stata scelta perché è di fatto un'aquilana: è venuta per un mese nel 2009 e ha subito sofferto, come tanti, il famoso mal d'Aquila. Per questo è rimasta".
La fotogallery di Luca Bucci