Venerdì, 04 Settembre 2015 12:48

Asili nido, l'affondo delle maestre: convocato un presidio per lunedì

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All'indomani della conferenza stampa organizzata dal sindaco Massimo Cialente con le assessore Betty Leone e Emanuela Di Giovambattista, con l'annuncio della 'necessaria' chiusura di due asili nido su tre in attesa di un prossimo bando per l'affidamento esterno della gestione ad una cooperativa, e le polemiche che si sono scatenate a seguito del comunicato stampa firmato dal gruppo consiliare di 'Appello per L'Aquila che vogliamo' che ha chiarito come i contratti delle operatrici - il motivo che porterebbe alla chiusura dei nidi 'Primo Maggio' e 'Ape Tau' - potrebbero essere rinnovati, a seguito della circolare n. 3/2015 del 2 settembre scorso a firma della Ministra alla Funzione pubblica Marianna Madia, le maestre precarie hanno annunciato che lunedì 7 settembre, a partire dalle 10.30, terranno un presidio dinanzi all’Asilo Nido I Maggio.

"Il Governo, con la Circolare n. 03/2015, ha chiarito che le educatrici precarie possono essere riassunte, nonostante abbiano prestato servizio per un periodo superiore a 36 mesi", hanno sottolineato le maestre. "Tanto ciò è vero che il Comune di Roma, appresa la novella, ha subito dato impulso alle procedure di riassunzione di 2mile precarie in servizio negli asili nido della Capitale, salutando con gioia la notizia. Sono state quindi finalmente smascherate le ignobili menzogne di questa Amministrazione Comunale che, per bocca – nostro malgrado - della Di Giovambattista, ha ribadito di dover giocoforza procedere alla chiusura degli Asili Nido, proprio a causa del Job Act".

Un vero e proprio affondo. "Si impone una riflessione - aggiungono le maestre -: l’Amministrazione Comunale non era informata della circolare n. 03/2015, oppure finge inopinatamente di non sapere. Tertium non datur. Di certo, però, non sussistono ostacoli normativi alla prosecuzione dei rapporti di lavoro attualmente in essere e quindi, la chiusura degli asili nido e l’esternalizzazione del servizio alle Cooperative, rappresenta, semplicemente, una scelta, deliberata e folle di questa Amministrazione Comunale, in netta controtendenza rispetto a quanto stanno facendo, in queste ore, i Comuni di tutta Italia".

Una scelta meramente politica quindi, almeno è questa l'idea delle precarie, "che l’Ente intende perseguire, portando a casa l’infame risultato dell’affidamento alle Cooperative, e ciò a danno di 20 lavoratrici che, già da anni, sperano ed elemosinano ogni 6 mesi per ottenere l’agognata prosecuzione del rapporto di lavoro, e delle famiglie aquilane che si trovano a dover rinunciare ad un servizio pubblico una volta tanto di qualità, il cui costo è peraltro finanziato integralmente con le proprie tasse. Di tutto ciò il Sindaco deve però finalmente farsi carico, assumendosi in proprio e pubblicamente la responsabilità di tali scelte, smettendola di ridicolizzarsi dietro l’assessore di turno ed interrompendo lo sguaiato, contraddittorio e francamente stucchevole vociare delle sue sodali, Di Giovambattista e Leone".

Le maestre, dunque, chiedono un supporto numeroso delle parti sociali, dei sindacati e dei cittadini, uniti nel lottare per la salvaguardia della nostra città, dei nostri figli, del nostro futuro.

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