L'ennesima prova di una concezione diversa delle politiche statali in relazione alle politiche regionali e che, in questo caso, risultano reciprocamente stridenti; un'ipotesi di sviluppo nazionale lontana anni luce dai modelli di crescita che l'Abruzzo intende darsi improntati a criteri di chiara e reale sostenibilità.
Ieri, nel corso della riunione tecnica della 'Commissione Ambiente delle Regioni' presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, l'Assessore Regionale all'Ambiente, Mario Mazzocca, ha espresso il proprio motivato dissenso sul c.d. "Decreto Inceneritori" che include anche l'Abruzzo quale una delle regioni destinate, nelle intenzioni del governo, ad ospitare un siffatto impianto. Una decisione studiata, concertata e condivisa con il Consigliere Pierpaolo Pietrucci, Presidente della Commissione Ambiente e Territorio della Regione Abruzzo.
Le motivazioni sono diverse. "Sono assolutamente in accordo con la visione strategica e politica dell'assessore Mazzocca - sostiene Pietrucci - soprattutto quando si tratta di pensare all'economia di aree complesse come quelle per le quali mi batto, le aree interne della Regione Abruzzo, il cui sviluppo deve necessariamente passare attraverso un nuovo modo di capire e valorizzare l'ambiente e il territorio. Lo dimostrano i miei impegni contro le centrali a biomasse e contro il progetto del metanodotto SNAM, che non tengono affatto in considerazione le vocazioni e la natura del territorio. Per questo motivo sostengo le azioni dell'assessore Mazzocca, con il quale mi sono sempre trovato fianco a fianco, in virtù delle nostre comuni identità di vedute".
"Intanto - sostiene l'Assessore Mazzocca - va attentamente valutata la situazione endogena abruzzese e lo stato dell'arte delle azioni fin qui messe in campo. Basta citare due esempi significativi: il nuovo Piano di Gestione Rifiuti, il cui iter formativo è in fase ormai avanzata, la cui elaborazione è stata improntata fin dal 2013 nell'ottica del perseguimento dei "Rifiuti Zero"; la vicenda dell'impianto "Powercrop", progettato come alimentabile con semplici 'biomasse' a km.0, salvo poi riscontrare come la sua reale produttività dipenda da scorte di lavorazione del legno la cui quantità è impensabile possa essere sostenuta dai soli boschi abruzzesi (sarebbero però sufficienti quelli del Wyoming). In secondo luogo, la discutibile base di partenza da cui scaturisce la bozza di decreto, la cui genesi muove esclusivamente da motivazioni legate a fredde considerazioni di mero e matematico 'bilancio energetico', senza citare minimamente le reali criticità delle emissioni in atmosfera del previsto impianto in relazione alla configurazione geografico-altimetrica e climatico-ambientale della nostra Regione (basterebbero le nostre montagne ad impedire, di fatto, l'agevole circolazione ed il naturale allontanamento dei fumi). Infine, il tema della Vas. Trattandosi, nella fattispecie, di una vera e propria programmazione di rilevanza strategica sul territorio nazionale, si rende necessaria la preventiva ed opportuna espletazione di una specifica procedura di Valutazione Ambientale Strategica. Non tanto quale indispensabile adempimento tecnico ma quanto è soprattutto al fine di chiarire la reale sostenibilità dell'intervento (inceneritore), programmato dal governo centrale, da parte del territorio e della sua comunità".