"Si continuano a diffondere falsità sulla questione della ricostruzione della nostra casa, il condominio di via Roma 207. La sola verità è che un gruppo di potere ci perseguita e non vuole far ricostruire la nostra abitazione", si apre così la nota dei condomini dell'ormai famigerato edificio residenziale di via Roma 207, all'Aquila, da tempo al centro delle polemiche nate intorno alla riqualificazione dell'area cosiddetta di "Porta Barete".
Gli abitanti fanno sapere di aver scritto a Papa Francesco e di aver dato avvio a "denunce penali".
La nota completa dei condomini di via Roma 207
Si continuano a diffondere falsità sulla questione della ricostruzione della nostra casa, il condominio di via Roma 207. La sola verità è che un gruppo di potere ci perseguita e non vuole far ricostruire la nostra abitazione.
Si dice di voler ripopolare il centro storico ma a noi, aquilani del centro storico, viene caparbiamente impedito di tornare a farlo rivivere: si preferisce lasciarlo desolatamente in abbandono. Parlano di porte, antiporte e retro porte, l’unica certezza è che si vuole togliere il condominio e fare un parcheggio. O, chissà, forse un albergo. La pizzeria di via Roma, di fronte a noi, è stata fatta ricostruire sulle mura e sulle pietre dell’antico convento; i condomini di via S. Croce, di fronte a noi e di fianco alla chiesa di S. Croce, hanno giustamente avviato i lavori, senza se e senza ma.
Tra un po' tutti, mura o non mura, torneranno a casa. Solo per noi in sei anni nulla è cambiato. Anzi no. Ci sono due persone in meno che non rientreranno mai più nella loro casa. Ci stanno decimando.
Proposte non ci sono, che sia chiaro, solo aria fritta.
C'è qualche milione speso e anni di vita persi. Per noi c'è un assessorato alla non ricostruzione. Si opera il diradamento edilizio per sfinimento, in attesa che età, necessità, salute facciano il resto e compiano l’opera avviata. Vittime dei soprusi, abbiamo scritto a Papa Francesco, ma non solo. Sono state inviate denunce penali, altre seguiranno.