Eccole qui, le prime immagini del tunnel intelligente dove passeranno i sottoservizi – acqua, luce, fogne, telefono e fibra ottica – del centro storico.
La Gsa ha dato la possibilità alla stampa di scendere sotto uno dei cunicoli già completati, in via delle Aquile, proprio a fianco di palazzo Margherita.
I lavori, partiti a giugno, stanno procedendo con un buon passo, dice il presidente della Gsa Americo Di Benedetto, al ritmo annunciato di una decina di metri al giorno per lo scavo e la posa dei conci di cemento.
Via delle Aquile, via Patini, via Cavour, via Marrelli, via Sassa sono state praticamente ultimate (in totale sono stati “posati” 350 metri di cunicoli) mentre qualche problema è sorto su via Sallustio, dove i lavori si sono bloccati in seguito al ritrovamento di alcuni resti di antiche mura e di vecchie fondamenta.
Niente che abbia un valore particolare, afferma il direttore tecnico della Gsa, Aurelio Melaragni, ma la Soprintendenza ancora non ha dato un parere positivo affinché i lavori possano andare avanti. La stessa Soprintendenza avrebbe dovuto essere presente nel mini tour organizzato dalla Gsa ma non si è fatta vedere.
I ritrovamenti erano stati ampiamente preventivati. L'Aquila, si sa, è una città stratificata, ricostruita più volte anche per via dei diversi terremoti che l'hanno colpita nei secoli. In particolare, nella zona di via Sallustio, ci sono diversi reperti dovuti al fatto che, per aprire il passaggio alla strada, vennero abbattute vecchie case.
“Per il resto” precisa sempre Melaragni “non abbiamo incontrato ostacoli di tipo geo-tecnico né abbiamo avuto problemi con i cantieri dei palazzi in ricostruzione. Nei vicoli più stretti siamo andati addirittura più spediti del previsto, perché dal sottosuolo non è spuntato fuori nulla”.
Non in tutti i vicoli, tuttavia, è stato possibile posizionare i tunnel ispezionabili. In quelli più angusti, con pochi spazi di manovra per i lavori, si è dovuto procedere giocoforza con cunicoli di dimensioni più piccole.
“Speriamo che il ministero dei Beni culturali capisca che questa è un'opera di importanza strategica per la città e che non possiamo rimanere fermi mesi in attesa di un parere” dichiara Di Benedetto.
I cunicoli interrati, fatti di conci di cemento armato “agganciati” l'uno all'altro, misurano un metro e cinquanta per due metri. I cavi delle varie utenze saranno poggiati su una serie di mensole posizionate sulle pareti. Una volta ultimati, i tunnel saranno dotati anche di illuminazione interna e di un sistema di allarme anti intrusione.
Quello dei sottoservizi è il più grande appalto pubblico del post terremoto: il costo dell'opera si aggira sugli 80 milioni di euro.
I lavori sono stati suddivisi in due stralci, entrambi da 40 milioni di euro.
Il primo stralcio, composto da un unico lotto, è quello del cosiddetto asse centrale, vale a dire il centro storico, ed è stato appaltato all'Ati composta da Acmar, Taddei Spa e Edilfrair.
Un secondo stralcio, da 5 lotti, interessa invece la zona di via Strinella e di viale della Croce Rossa e deve ancora essere appaltato.
Fino ad ora, fa sapere la Gsa, sono pervenute, per questo secondo stralcio, una quarantina di offerte, dieci delle quali sono state già scartate per incompletezza della documentazione presentata.
Ancora non si sa quando si riuscirà a chiudere la procedura e quindi a ultimare la fase dell'affidamento dei lavori. Molto dipenderà anche dall'esito dei ricorsi al Tar che nel frattempo sono già scattati.