Domenica, 21 Luglio 2013 08:54

Terremoto nelle Marche: magnitudo 4.9 alle 3.32. Situazione sotto controllo

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Una forte scossa di terremoto di magnitudo 4.9 è stata registrata alle 3:32 nelle Marche, in prossimità delle province di Ancona e Macerata. Secondo i dati dell'Italian seismological instrumental and parametric Data-base (Iside), la scossa ha avuto ipocentro a 8,4 km di profondità ed epicentro in prossimità dei comuni anconetani di Numana e Sirolo e di quello maceratese di Porto Recanati. Al momento non si registrano danni alle persone o alle cose.

Subito dopo la prima scossa ve ne sono state altre minori, ma alle  5:07 ce n'è stata una di intensità vicina a quella che ha svegliato e fatto riversare in strada i cittadini marchigiani. L'ultima, di 2.5, alle 7.40.

A Loreto (Ancona) è stata fissata una riunione tra i sindaci dei comuni interessati alle scosse registrate nella zona del Conero e i rappresentanti regionali e provinciali del volontariato della protezione civile per fare il punto della situazione. "La situazione è sotto controllo", ha detto il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, prima di entrare nella riunione. "La scossa non ha prodotto danni, né a persone e né a cose", ha aggiunto il governatore. Secondo Spacca, si tratta di "un fenomeno che, purtroppo, si manifesta molto frequentemente nelle Marche".

"La nostra comunità è abituata e solida rispetto a questo tipo di fenomeni - ha aggiunto - speriamo che sia finito qui".

Secondo i rilevamenti dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), l'epicentro della scossa di magnitudo 4.9 avvertita alle 3:32 nelle Marche è stato in mare, non lontano dalla costa, nel distretto sismico di Monte Conero. Alle 3:43 è stata registrata una replica di magnitudo 2.3, con epicentro sempre in mare ma oltre i 20 km di distanza dalla costa, poi alle 4:08 un'altra di magnitudo 2. Secondo i rilevamenti del Servizio geologico degli Stati Uniti (Usgs), il terremoto ha avuto epicentro localizzato 10 km ad est di Numana, 14 km a nordest di Loreto e 18 km a est-nordest di Castelfidardo (tutti comuni dell'anconetano). L'Usgs ha fissato l'ipocentro della scossa a 9,7 km di profondità; 8,4 km la profondità calcolata invece dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv). Secondo i rilevamenti dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il sisma di magnitudo 4 ha avuto ipocentro a 10,1 km di profondità ed epicentro praticamente equivalente a quello della scossa di magnitudo 4.9 registrata alle 3:32.

Già nei giorni scorsi altri scosse di terremoto di magnitudo inferiore erano state registrate al largo delle coste marchigiane. L'evento segue uno sciame inziato nel mese di giugno con un evento di magnitudo 4 e proseguito durante questa settimana con episodi di magnitudo massima 3.3. Il sisma di questa notte è stato avvertito in tutta la regione ed in alcune zone di Umbria, Abruzzo e Lazio.

L'origine sismogenetica è attribuibile al sistema di faglie denominato "Conero Offshore", di natura prevalentemente compressiva. La scossa di terremoto è stata chiaramente avvertita dalla popolazione, che si è riversata, in preda al panico, nelle strade. Secondo diverse testimonianze, il sisma è stato relativamente lungo e percepito in diverse località della regione, fino in Abruzzo. I centralini dei Vigili del fuoco e della Protezione civile sono stati presi d'assalto, ma al momento non vengono segnalati danni a persone o cose. Il capo della Protezione civile delle Marche, Roberto Oreficini, si è subito recato presso la sala operativa di Ancona, mentre i sindaci e dei Vigili del fuoco stanno effettuando le verifiche sul territorio. Oreficini ha ricordato che la zona è interessata da uno sciame sismico dallo scorso giugno. Il capo della Protezione civile ha convocato una riunione organizzativa per fare il punto della situazione. Per il momento non sono state attivate le sale operative comunali, ma "il sistema resta in allerta", ha detto Oreficini.

L'orario della scossa di terremoto di magnitudo 4.9 registrata nella notte al largo delle Marche, le 3:32, è lo stesso di quella che il 6 aprile 2009 devastò l'Aquila. Una coincidenza che non è passata inosservata agli abruzzesi, che anch'essi stanotte, da Pescara a Chieti, hanno chiaramente avvertito il sisma marchigiano. 

Ultima modifica il Lunedì, 22 Luglio 2013 00:05

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