Alla fine è andata come doveva andare.
All'avviso esplorativo per la manifestazione di interesse per la vendita di uno dei fabbricati situati nell'ex polo elettronico dell'Aquila – vicenda di cui NewsTown si era occupata a fine settembre - ha risposto, con un'offerta da 1,7 milioni di euro (quella prevista dal bando) solamente la Accord Phoenix, l'azienda di trattamento dei Raee (rifiuti elettrici ed elettronici) che dovrà insediarsi nel sito ex Italtel e Flextronics.
L'acquisto dei locali era la condititio sine qua non posta da Invitalia per la concessione del finanziamento pubblico da 10,7 milioni di euro in favore dell'azienda. Soldi ai quali quest'ultima ne aggiungerà, di tasca propria, altri 25, per un investimento totale di circa 35,8 milioni di euro.
La notizia della vendita del capannone era il disco verde atteso dai sindacati e soprattutto dagli oltre 120 lavoratori dell'ex polo elettronico, ai quali sono scaduti tutti gli ammortizzatori sociali.
Il mantenimento dei livelli occupazionali era, del resto, uno dei requisiti espressamente richiesti nell'avviso comunale, nel quale era esplicitamente citato anche l'interesse mostrato dall'Accord Phoenix attraverso un'offerta di acquisto.
La transazione aveva acceso, negli ultimi mesi, una controversia dai toni spesso burrascosi tra il Comune e il gruppo Palmerini, che temeva di essere danneggiato dall'alienazione del capannone e che per questo ha voluto avere rassicurazioni sulla gestione dell'area.
Il capannone venduto alla Accord Phoenix era stato dato in gestione ventennale a un'Ati composta dalla Neon srl (gruppo Palmerini) e dalla Csa Team Srl.
Tra i requisiti per l'acquisto delle aree dismesse c'era l'interesse a insediare nuove attività produttive e la disponibilità a "progetti industriali solidi, cantierabili e sostenuti da idonee garanzie e referenze finanziarie e con prospettive di mercato a lunga scadenza", che assicurino livelli occupazionali minimi di 90 unità entro 12 mesi dall'avviamento delle attività produttive (e comunque entro 3 anni dalla stipula del contratto di compravendita), e di 150 unità a regime e a termine di tutto il processo di avviamento (e comunque entro 10 anni dalla stipula del contratto di compravendita). L'avviso, pubblicato oggi, scadrà il prossimo 30 ottobre.
Agli attuali detentori della gestione, secondo l'avviso esplorativo, dovrà essere corrisposto - da parte dell'aggiudicatario degli immobili - 800mila euro di indennizzo quale "ristoro forfettario della perdita economica" dovuta all'alienazione del capannone. Chi acquisterà l'area, poi, dovrà anche corrispondere 38,70 euro al mq l'anno per utilizzare i servizi di housing offerti dall'attuale gestione (guardiania, sicurezza, pulizia, illuminazione, etc.).
Ora il Comune e l'Accord Phoenix avranno 90 giorni di tempo per concludere l'atto notarile.
Rimane invece ancora tutta da definire la vendita di un'altra fetta del vecchio polo elettronico, quella che era di proprietà della Finmek. Sarà il commissario liquidatore Gianluca Vidal a dover predisporre il bando.
Negli ultimi mesi, sull'operazione dell'insediamento dell'Accord Phoenix, in particolare su alcuni aspetti ancora piuttosto opachi riguardanti la proprietà della compagine societaria, era stata presentata anche un'interrogazione parlamentare a firma di due senatori – uno dei quali del Pd – e si era pronunciata in maniera molto critica, tramite AssoRaee, Confindustria nazionale.
Ora, con la vendita del capannone dell'ex polo elettronico, il travagliato percorso di insediamento dell'azienda dovrebbe essere arrivato a un punto di svolta.