Domenica, 15 Novembre 2015 17:19

Attacco hacker di matrice islamica al sito della Regione Abruzzo: "L'Iraq è la tomba dell'Italia"

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Per tutta la mattinata e fino al primo pomeriggio di oggi domenica 15 novembre, se ci si collegava al sito della Regione Abruzzo e si cliccava sulla voce "servizi on line" presente nella colonna sinistra e poi sul link "bandi on line", si incontrava l'interfaccia che vedete nella foto, corredata dall'inquietante proclamo in inglese: "Iraq is the cimitery of Italy...hello to the death that awaits at the hands of the Muiahideen in Iraq" ("L'Iraq è il cimitero dell'Italia... saluta la morte che vi aspetta per mano dei Muiahideen in Iraq").

Ovviamente non si conoscono le ragioni per cui gli hacker abbiano scelto proprio il sito della Regione Abruzzo come bersaglio e pure essendo il messaggio di chiara matrice islamista, l'atto non si riesce ancora ad attribuire a nessun gruppo specifico. Sul fatto sta indagando la polizia postale. (Ale.Tet.)

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Maurizio Acerbo (Prc): "Altro che hacker, tra poco collegamenti aerei diretti con Isis"

Non so quanto sia realistica l'attribuzione all'Isis dell'attacco hacker al sito della Regione Abruzzo. Di certo invece c'è il fatto che proprio la Regione Abruzzo e il suo presidente hanno accolto a braccia aperte l'ambasciatore di uno dei paesi che è sul banco degli accusati per aver supportato, fiancheggiato e persino curato negli ospedali i combattenti dell'Isis. Parlo della Turchia in cui stragi di stato, violazioni dei diritti umani, attacchi contro i curdi e le opposizioni sono all'ordine del giorno.

La Turchia che ha ostacolato e ostacola l'invio di aiuti agli uomini e alle donne curde che a Kobane e in Siria combattono contro l'Isis. Anche in queste ore nelle regioni curde ci sono città e paesi sotto assedio dell'esercito turco. Leggendo i resoconti sulla stampa e guardando i servizi in tv non mi pare di aver notato alcuna parola rivolta dal nostro presidente D'Alfonso nei confronti delle autorità turche rispetto ai diritti umani, alla democrazia, ai curdi, alla lotta contro il terrorismo fondamentalista.

Il Presidente della Regione per assecondare le richieste di qualche compagnia aerea ha anche annunciato che saranno attivati collegamenti con la Turchia. Così i foreign fighters che attraverso la Turchia vanno e vengono da Siria e Iraq potranno dare un contributo al turismo pescarese e abruzzese!

Considerato che questi voli sono sovvenzionati dalla Regione con il denaro dei cittadini mi porrei il tema non solo della loro valenza turistica ma anche delle implicazioni etiche e politiche nonché di quelle relativa alla sicurezza. Sarebbe doveroso da parte delle istituzioni regionali porsi il tema e non parlare di solidarietà a chiacchiere. Chi ritiene la battaglia contro il terrorismo fondamentalista doverosa non dovrebbe far finta di non accorgersi di intrattenere relazioni con i suoi sponsor. La stessa Famiglia Cristiana in queste ore ha rimproverato Renzi per il viaggio in un paese come L'Arabia Saudita che, come la Turchia, ha molte responsabilità rispetto allo sviluppo dell'ISIS.

Alberto Negri sul Sole24Ore in un articolo intitolato "Le ambiguità di Erdogan" ben descrive il ruolo svolto da Turchia e sauditi e le responsabilità americane e anche francesi nell'alimentare il fenomeno ISiS. Credo che sarebbe doveroso da parte della Regione Abruzzo decidere di soprassedere dall'attivazione dei voli comunicando al governo turco che ci rincresce ma non possiamo essere complici della violenza e della repressione contro i curdi in Turchia e dei permanenti ostacoli frapposti all'assistenza persino umanitaria ai curdi che a Kobane e nel Rojava combattono contro l'Isis. Che riteniamo doveroso verificare un attivo impegno della Turchia nella lotta all'Isis prima di far volare aerei. Non si possono piangere i morti e poi andare a braccetto con i carnefici.

Qualcuno dirà che il Presidente e il suo cerchio magico nell'incontrare l'ambasciatore turco a questi problemi non hanno neanche pensato. Questo è assai probabile. Ma sono proprio questo tipo di rimozioni che la filosofa Hannah Harendt stigmatizzava come "banalità del male".

Ultima modifica il Lunedì, 16 Novembre 2015 10:03

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