Il Governo bacchetta la regione Abruzzo per non aver ancora applicato la legge con cui è stata sancita la chiusura definitiva degli Opg, gli ospedali psichiatrici giudiziari.
A renderlo noto è il comitato nazionale stopOPG, a seguito di un incontro avuto a Roma con Vito De Filippo, sottosegretario alla salute e Presidente dell'Organismo di Coordinamento del processo di superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari
L'Abruzzo è una delle 8 regioni – insieme a Veneto, Piemonte, Toscana, Lazio, Campania, Calabria e Puglia – ad aver ricevuto la lettera di diffida della presidenza del consiglio, un atto preliminare al commissariamento.
“Come annunciato” si legge in un comunicato firmato dal comitato nazionale stopOPG“si è svolto mercoledì 11 novembre, a Roma, l’incontro tra il Comitato nazionale stopOPG e il Sottosegretario alla Salute on. Vito De Filippo”.
“Per stopOPG erano presenti Stefano Cecconi, Girolamo Digilio, don Giuseppe Insana, Alessio Scandurra”.
“Il sottosegretario De Filippo ha riepilogato la situazione a oltre sette mesi dalla data fissata dalla legge (31.3.2015) per la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari:
- nei cinque manicomi giudiziari superstiti (Reggio Emilia, Montelupo Fiorentino, Napoli, Aversa, Barcellona Pozzo di Gotto) risultano ancora internate 234 persone;
- altre 231 persone (di cui 42 donne) sono internate nelle Rems di Castiglione delle Stiviere, (nota: si tratta dell’ex OPG che ha cambiato targa diventando Residenza per l’esecuzione della misura di sicurezza);
- nelle altre Rems attivate (vedi elenco pagina successiva) gli internati detenuti sono 208 (di cui 25 donne);
- quindi, complessivamente, la popolazione internata in misura di sicurezza detentiva è di 673 persone (nel 2011 superava le 1.400 persone)
(Nota: esiste ancora un turn over con dimissioni che compensano gli ingressi ma da un anno non cala il numero delle persone in misura di sicurezza detentiva); o sono state inviate le lettere di diffida dalla Presidenza del Consiglio a otto regioni (Veneto, Piemonte, Toscana, Abruzzo, Lazio, Campania, Calabria, Puglia) per il mancato rispetto della legge; si tratta di un atto preliminare al commissariamento di quelle regioni che dovessero permanere inadempienti”.
“Il Sottosegretario" continua la nota "ha inoltre:
- comunicato che l’Organismo di Monitoraggio sul superamento degli Opg (composto da rappresentanti dei Ministeri della Salute e della Giustizia e delle Regioni) rimane attivo e che ne è stata sollecitata l’attivazione in ciascuna regione;
- sottolineato che la legge 81/2014 va sostenuta, anche culturalmente, con specifiche iniziative: ’orientamento “riformatore” privilegia misure alternative alla detenzione nelle Rems (considerate come extrema ratio e in ogni caso come soluzione transitoria nei percorsi di cura delle persone), ma queste sono possibili se si adottano i Progetti Individuali da svolgersi nella comunità locale. E ciò implica un forte coinvolgimento di tutti gli attori impegnati in questa vicenda: magistrati, avvocati, governo, regioni, organizzazioni e operatori sanitari, associazioni.
“Come stopOPG abbiamo apprezzato l’azione del Sottosegretario e la disponibilità al confronto, e abbiamo sollecitato:
- l’immediata nomina da parte del Governo del Commissario nelle regioni inadempienti. Il quale deve procedere per il trasferimento nei territori di appartenenza degli internati ancora negli Opg, così da chiuderli in via definitiva. Bisogna che il Commissario agisca soprattutto per garantire che le misure alternative alla detenzione siano la norma e non l’eccezione, in piena attuazione alla legge 81/2014. Ciò è possibile rinforzando i servizi socio sanitari nel territorio, a partire dai Dipartimenti di Salute Mentale. E’ infatti preoccupante il fatto che nelle Rems, compreso Castiglione delle Stiviere, siano state internate ben 164 persone provenienti dalla libertà (dato D.A.P. riferito al periodo 1 aprile - 21 luglio 2015). che il Ministero della Salute attivi il monitoraggio sui Progetti Terapeutico Riabilitativo Individuali (PTRI) e svolga funzioni di garanzia circa il loro svolgimento: la norma 1 prevede che siano inviati a Magistratura e a Ministero della Salute entro 45 giorni dall’ingresso in Rems. E prevede che i PTRI siano esplicitamente finalizzati a soluzioni diverse dalle Rems (nota: prevenzione nuovi ingressi e dimissioni);
- l’approvazione di un atto che impedisca - o renda eccezionale - l’invio della misura di sicurezza provvisoria in Rems, nelle quali stanno aumentando le presenze, quando dovrebbero essere del tutto residuali”.
“Abbiamo " conclude la nota "infine chiesto:
- di attivare un monitoraggio per conoscere quante siano le persone destinatarie di una misura di sicurezza diversa dall’internamento in Rems. E ciò per verificare se la misura alternativa è effettivamente la norma e non l’eccezione per garantire la cura e la riabilitazione delle persone, come prescrive la legge 81/2014;
- che un analogo monitoraggio riguardi le persone dimesse per il raggiungimento dei termini massimi di internamento (anche nelle Rems) 2 , per evitare proroghe della misura di sicurezza detentiva;
- di esplicitare alle Regioni che è vigente la facoltà, contenuta nella legge 3 , di riconvertire le risorse e i progetti di attivazione delle Rems, a favore dei dipartimenti di salute mentale nel territorio;
- sia presentata la Relazione trimestrale al Parlamento sul superamento degli Opg;
- di organizzare un’appuntamento istituzionale sul processo di superamento degli Opg, anche sulla scorta delle importanti iniziative organizzate in questi anni dalla Commissione Igiene e Sanità del Senato, e considerando anche l’irrisolta modifica dei codici”.