Sabato, 27 Luglio 2013 15:52

Arcigay L'Aquila, sei mesi fa la rinascita: "Preziosa la nostra presenza"

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L'arcigay, a L'Aquila, esisteva già da diversi anni, fondata nel 2009 da Carla Liberatore. Poi, c'è stato il terremoto e ne è seguita una lunga pausa: "Diciamo c'era altro a cui pensare - racconta l'attuale segretario, Leonardo Dongiovanni - ho ripreso un po' le redini lo scorso gennaio, abbiamo trovato uno spazio nostro nell'asilo occupato. Così, molti ragazzi hanno iniziato ad avvicinarsi".

Da quando l'associazione è tornata ad avere un luogo dove riunirs,i ha ricominciato ad organizzare varie iniziative e ad agire in quello che Dongiovanni chiama il "sottobosco", ovvero i nuovi spazi alternativi che si sono formati a L'Aquila e tutto ciò che intorno ad essi gravita: "La parte perbene della città sa che esistiamo, questo è già importante, e occasionalmente ci prende anche in considerazione. Ma il nostro vero terreno fertile è il sottobosco, anche perché molti ragazzi non si dichiarano".

Il bilancio di questo 2013, al momento della pausa estiva, è più che positivo: "Ci lasciamo alle spalle sei mesi d'intenso attivismo sul territorio: l'appoggio e la conseguente approvazione del registro delle unioni civili a L'Aquila a Febbraio (primato in tutto l'Abruzzo), la presenza alla "Festa della non ricostruzione" con la memorabile performance della nostra cara amica Drag Queen Lady Vanesia in pieno centro storico, l'evento teatrale legato alla Giornata Mondiale Contro L'Omofobia del 17 Maggio, la partecipazione all'evento teramano organizzato dagli amici di Amnesty International e legato al Pride nazionale, la realizzazione di un cortometraggio amatoriale che è solo all'inizio del suo "tour" per i vari circoli culturali (e non solo) di tutta Italia, la prima serata "friendly" a L'Aquila dopo anni di assenza di un evento simile in città, ma soprattutto la forza e la perseveranza con cui abbiamo partecipato alle attività, riaffermando la presenza LGBT (Lesbian, gay, bisexual, trans-gender) in una realtà provinciale non sempre aperta alla forza prorompente del cambiamento".

Eppure, almeno nel suo "sottobosco", la città cambia non solo la skyline, ma anche qualche suo tratto culturale grazie alla presenza di nuovi terreni disponibili alla molteplicità. Cosa vuol dire essere attivisti per i diritti degli omosessuali e di quelli della comunità LGBT oggi a L'Aquila?
"Fare attivismo in provincia - risponde Dongiovanni - significa prima di tutto non avere i grossi numeri che hai nelle grandi città e agire quindi in una comunità circoscritta che deve rapportarsi con una realtà piena di pregiudizi e dove sei molto più in vista rispetto ad un'area metropolitana. Per contro, il solo fatto di esserci dà molto senso a ciò che facciamo e ci impreziosisce. Per noi vuol dire molto affermarci in questa dimensione sociale".

Si, perché l'Abruzzo in quanto a discriminazione non scherza: "E' una di quelle regioni - spiega il segretario - in cui viene denunciato un caso di omofobia su 100. Solo Pescara riesce a salvarsi per quanto riguarda le denunce. A L'Aquila sono pochissime, solo un mese fa sono stato messo a conoscenza di un conclamato caso di omofobia non denunciato. D'altronde, la presenza nella politica locale di personaggi come Giuseppe Ludovici (Api) che ha affermato che i gay sono malati non aiuta. Veicolare messaggi omofobi tramite i media locali è davvero pericoloso ma è in quel momento che trova ancora più senso la nostra presenza".

Quali iniziative avete in programma per i prossimi mesi? "Parteciperemo alla Perdonanza off dell'asilo occupato - risponde Dongiovanni - poi il primo settembre ci sarà la commemorazione di Karl Heinrich Ulrichs, primo attivista internazionale per i diritti degli omosessuali la cui tomba è collocata nel cimitero monumentale di L'Aquila. A Dicembre ci sarà la giornata contro l'HIV e sarà importante partecipare facendo banchetti informativi e distribuendo profilattici. Ci saranno senz'altro eventi ludici, come le cene associative. Stavamo pensando di chiedere anche un incontro col nuovo vescovo dell'Aquila, Petrocchi"
Perché? "Sarebbe un messaggio importante, ci sono omosessuali credenti. Noi tenteremo questa apertura, staremo a vedere"

Ultima modifica il Domenica, 28 Luglio 2013 02:21

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