All'Aquila ormai è una specie leggenda: colui che non abbandonò la propria abitazione nonostante la proclamazione della "Zona Rossa" e i diktat della Protezione civile.
Aveva 78 anni al momento del terremoto del 2009 il professor Raffaele Colapietra, fino ad allora conosciuto in città sopratutto per il suo ruolo di storico. Ma dopo il 6/4 si è trasformato in una sorta di Che Guevara del sisma, per la sua strenua resistenza (così come quelli del Comitato 3e32 erano stati definiti i no-global del terremoto). Colapietra infatti, evidentemente non impaurito dalla scossa delle 3:32, ha resistito alla salvezza imposta tramite la "deportazione" nei campi tenda e gli alberghi della costa, rimanendo stoicamente dentro casa sua insieme ai suoi (tanti) gatti.
Sapeva che altirmenti non sarebbe più tornato.
Oggi Colapietra ha 85 anni e vive ancora in città, una città sovrastata dalle gru dove il silenzio viene rotto per lo più dagli operai che ristrutturano le case. Gli aquilani non sono ancora tornati.
Al Tg3, domenica 14 febbraio, alle ore 12, per la rubrica "Persone", una sua lunga intervista e la sua dichiarazione d'amore alla sua città. (A.T.)