La figura di Karl Heinrich Ulrichs, scrittore poeta e giurista tedesco nonché pioniere del primo movimento omosessuale della storia, è stata al centro del primo evento aquilano dell’Abruzzo Pride.
L’incontro, che ha visto gli interventi degli studiosi Enzo Cucco, Michael Lombardi-Nash, Ivan Vieta e del Prof. Raffaele Colapietra, ha ripercorso la vita e la produzione letteraria dell’intellettuale tedesco, riconosciuto internazionalmente come il primo attivista della storia.
Nato ad Aurich il 28 agosto del 1825, Ulrichs viene ricordato come il primo uomo a fare coming out, nel 1862, quando dichiarò alla famiglia e agli amici la sua omosessualità e venne, per questo, licenziato. Fu inoltre il primo a battersi pubblicamente per il riconoscimento dei diritti degli omosessual: nel 1867, durante il congresso di giuristi tedeschi, richiese una risoluzione che portasse all’abrogazione delle leggi anti-sodomia, e, in seguito contrastò pubblicamente il paragrafo 175 del codice penale, che puniva i rapporti sessuali di tipo omosessuale. L'articolo del codice penale, dopo varie modifiche, venne definitivamente abolito nel 1994.
Dopo essersi “autoesiliato” dalla Prussia, Ulrichs si trasferì in Italia e trascorse all’Aquila gli ultimi anni di vita sotto la protezione del marchese Nicolò Persichetti, con cui condivideva la passione per il latino.
Morì all'Aquila nel 1895.
Sembrerebbe che al suo funerale abbia partecipato tutta l’alta borghesia della città.
Nonostante sia una figura cruciale nella comunità Lgbt+ mondiale, nonché una vittima ante litteram di omofobia e di discriminazione sul lavoro ,su Urlichs si sa ancora poco. Fu Massimo Consoli, attivista Lgbt italiano e tra i fondatori del movimento di liberazione omosessuale italiano, a ritrovare la sua tomba nel cimitero monumentale.
Il contributo video del Prof. Raffaele Colapietra trasmesso durante l’evento dell'Abruzzo Pride "Karl Heinrich Urlichs e la sua L’Aquila, Il padre del movimento Lgbt+ nei racconti degli esperti"
Realizzato da Ilaria Grappasonno per il coordinamento Abruzzo Pride
Il professor Colapietra ha inteso sottolineare che la sua partecipazione è stata nel segno della libertà e della liberazione: questi i valori che l’hanno spinto a supportare l’Abruzzo Pride.