A seguito della durissima nota delle associazioni ambientaliste che, nei giorni scorsi, avevano paventato il rischio di uno smantellamento del Parco regionale Sirente-Velino, l'assessore con delega ai Parchi, Donato Di Matteo, ha incontrato alcune associazioni e messo intorno al tavolo il direttore del Parco Oremo Di Nino, il commissario Annabella Pace, il dirigente all'Urbanistica e ai Parchi Bruno Celupica e una delegazione di sindaci in rappresentanza dei territori.
"L'incontro - ha sottolineato l'assessore, in una nota - è stato utile a smentire le voci circolate nei giorni scorsi e fatte rimbalzare dalla stampa su ventilate ipotesi di riperimetrazione del parco. Sono rimasto sorpreso da questa vicenda che si è verificata nei giorni scorsi, ci sono inesattezze legate a delle cattive informazioni che stanno circolando. La legge 39/2014 da me presentata quasi due anni fa ha avuto diverse fasi di concertazione e numerosi rallentamenti in commissione".
L'intento della riforma - ha voluto chiarire Di Matteo - "è di snellire i consigli di amministrazione, vicini ad una concezione più simile a quella di una comunità montana piuttosto che a quella di un parco. Questa mia insistenza ha avuto l'ostilità da parte di chi ha voluto cavalcare questa storia, impedendo che la legge venisse portata a compimento. Questo parco in 26 anni è stato un disastro, si sono susseguiti tanti litigi e commissariamenti e non si è guardato mai al valore reale del parco Sirente Velino che doveva rappresentare un front office operativo per la difesa di flora e fauna. Il parco inoltre in 26 anni non si è mai dotato di un vincolo legislativo sui parchi. Da un lato c'è la mia battaglia per farlo diventare un parco regionale vero e proprio all'interno della Regione, dall'altro i ritardi della commissione per approvare la legge. Ad oggi abbiamo svolto diverse riunioni con i sindaci, che hanno acquisito positivamente il dato di dare alla Regione Abruzzo una responsabilità diretta".
I sindaci hanno suggerito di nominare tre delegati per i tre territori della regione: Valle Subequana, Marsica, Altopiano delle Rocche. "Siamo arrivati all'accordo generale dopo aver accolto le modifiche che andavano fatte anche sulla cartografia, relative alle zone agricole che si trovano dentro il sistema della perimetrazione, in alcuni casi con gravi ripercussioni nei territori per i danni da fauna selvatica", ha chiarito l'assessore. "Inoltre, tutti i sindaci hanno firmato affinché il territorio ricompreso nel Parco possa avere diverse vocazioni di sviluppo economico, tra cui la crescita delle stazioni sciistiche e dello sport invernale in genere, importante volano dell'economia locale, il turismo, il turismo culturale e ambientale, l'agricoltura l'allevamento, eccetera. Alcune richieste che sono pervenute non sono state possibili inserirle perché non rientravano nei parametri previsti. Proposte di ampliamento che vaglieremo sono arrivate anche dal comune di Avezzano".
Soddisfatto il presidente del Wwf, Luciano Di Tizio: "Offriamo la nostra collaborazione", ha chiarito. "I sindaci hanno l'esigenza di avere un parco che funziona e dopo 26 anni di attesa la priorità è il piano del parco che deve essere adottato e approvato. Siamo pronti a dare il nostro contributo e chiediamo che il parco inizi a funzionare con gli strumenti che aspetta da tempo".
Il direttore del Parco, Oremo Di Nino, ha dunque aperto alla possibilità di una riperimetrazione ragionata. "Il lavoro dell'assessore è lodevole, restituisce dignità al parco: gli chiediamo però di mettere nella proposta di legge l'accordo dei quattro quinti dei voti del Consiglio regionale per ridisegnare il perimetro". La questione verrà discussa in un prossimo incontro, con l'idea di arrivare ad una riperimetrazione definitiva del Parco Sirente Velino 'disegnata' dagli uffici competenti che avranno il compito di vagliare e inserire anche le proposte aggiuntive per la stesura finale della legge 39/2014.