E’ stata sospesa la contestata nomina del nuovo direttore dell’Accademia delle Belle Arti dell’Aquila, Onorino Vespa, eletto lo scorso 24 giugno in un surriscaldato clima di denunce di irregolarità. Lo scorso 14 agosto la Ministra per la Pubblica Istruzione Maria Chiara Carrozza ha deciso di respingere al mittente l’elezione di Vespa, per un’indagine conoscitiva delle procedure attuate, dopo aver inizialmente confermato la nomina al nuovo direttore il 5 agosto. Sette docenti dell’Accademia, inizialmente contrari allo svolgimento delle elezioni, avevano infatti deciso di inviare un esposto amministrativo alla Procura della Repubblica dell’Aquila. Denunciavano la presenza di alcune irregolarità nello svolgimento della tornata elettorale.

Già vicedirettore, classe 1962, Vespa, aquilano docente da 25 anni presso l’Accademia di Belle Arti dell’Aquila è diventato il tallone di Achille della direzione Carlomagno.
Lea Contestabile, la candidata perdente alla sedia di Direttore dell’Accademia delle Belle Arti, ha fatto notare che “l’Accademia non ha un regolamento, senza il quale è difficile svolgere elezioni appunto ‘regolari’. Non se n’è mai dotata, a partire dal 2004, quando nacque lo Statuto dell’Accademia”.
All’art. 11 dello Statuto, alla voce “Decorrenza dei mandati” è spiegato che: “i mandati relativi al Direttore ed alle altre cariche Accademiche decorrono con l'inizio dell'anno accademico. Il regolamento interno disciplina le procedure di conferimento di un nuovo mandato nel caso di conclusione anticipata per dimissioni od altre cause”. Di quale regolamento interno si parla? Si riferisce forse al regolamento elettorale?

Secondo Lea Contestabile “non è stato rispettato il parere della commissione elettorale che voleva rimandare le elezioni, perché non era chiaro l’elenco dei docenti che avevano diritto al voto”. Infatti, secondo la candidata “non è stato redatto l’elenco dei votanti e non sono state preparate le schede elettorali”. L’attuale Direttore Eugenio Carlomagno non avrebbe tenuto conto del parere della commissione elettorale, decidendo di indire comunque le elezioni. “Il 24 giugno all’apertura del seggio - racconta Contestabile - non c’era l’elenco dei votanti e non c’erano le schede per cui due commissari dei tre nominati per far parte della commissione di seggio si sono rifiutati di presiedere al voto. I due sarebbero stati sostituiti velocemente da Carlomagno con due docenti qualunque”, dimostrando quello che Contestabile definisce “un abuso di potere incredibile da parte di Carlomagno, che non ha tenuto conto di nessuna regola”.

Dopo 19 anni e sei mesi a capo dell'Accademia delle Belle Arti dell'Aquila, Eugenio Carlomagno ha deciso di abdicare. La carica di Direttore, però, dura tre anni e può essere confermata per il secondo mandato una volta sola. Infatti nel DPR 28 febbraio 2003 n. 132, a norma della legge 508 del 21 dicembre del 1999, all’Art. 4 comma 2 si stabilisce che “Gli organi al comma 1, (Presidente, Direttore, Collegio dei revisori ed altri, ndr), fatta eccezione per il collegio dei professori, durano in carica tre anni e possono essere confermati consecutivamente una sola volta”.

Carlomagno, raggiunto telefonicamente da NewsTown, ha spiegato che la sua carriera da Direttore si è articolata in cinque votazioni e diverse proroghe. Attualmente, ha dichiarato, sta lavorando nella “commissione nazionale che stabilirà i requisiti per la candidabilità dei direttori”. Ancora non si sa se il trono, questa volta, passerà nelle mani di Onorino Vespa. “L’obiettivo di Carlomagno è andare in pensione il 31 ottobre e rientrare come presidente il primo novembre”, chiosa Lea Contestabile, mentre il numero uno dell'Accademia commenta seraficamente: “Esco tranquillo da questa situazione”.

Vedremo, dopo le verifiche ministeriali, quale sarà la decisione definitiva riguardo questa aspra tornata elettorale all'Accademia delle Belle Arti.