Dopo averla presentata venerdì 13 maggio a CaseMatte, pubblichiamo sul canale YouTube di NewsTown e sul nostro sito, questa "docu-intervista" (categoria alquanto bizzarra, effettivamente) sulla band aquilana dei Mold On Your Souce.
Se è difficile da decifrare il taglio del video, d'altronde, non è facile catalogare la musica del trio con la "muffa sulla salsa": un misculgio di math, stoner, hardcore e punk. Ma i "mold", come dichiarano nell'intervista, ascoltano tutto, "tranne il metal...".
Ma perché ho realizzato, in collaborazione con Fabio Fusillo - tra l'altro studente del Csc aquilano - questo mini-documentario/intervista? Perché la musica del trio mi ha affascinato da subito: è coraggiosa, kaotica, sorprendente, ma conserva sempre, sempre, una sua poetica. Così almeno suona il primo album Propaganda (Seahosrse 2015, registrato in A-bestial stuido) che dal vivo suona ancora più forte.
I Mold sono cresciuti, nel vero senso della parola - in quanto ci hanno passato un'intera adolescenza - nella città post sismica. Ricordo Carlo, il bassista, iniziare schivo ad armeggiare gli strumenti nella confusione del Parco di Via Strinella - Piazza 3e32 (aprile-agosto 2009), dove c'era sempre un palco, un amplificatore acceso e una batteria per far casino. In un certo senso, sono il prodotto di questa città rotta, frantumata, tra le convulsioni telluriche e il vuoto, l'energia della ripresa e la cupezza cosmica dietro le tende disabitate, il martellare dei cantieri ed il silenzio nel cuore. La conseguenza di anni di socializzazione alternativa promossa dal movimento degli spazi autogestiti aquilani nato con il Comitato 3e32 ed il suo spirito intrinsecamente dionisiaco, espresso nelle esperienze di CaseMatte e dell'Asilo occupato. Proprio a CaseMatte, spazio che ha fatto della musica una priorità, i Mold on Your Souce hanno fatto le prime prove, e continuano a provare, oltre che salire sul palco di tanto in tanto, per dar vita a selvaggi concerti live (come questo dello scorso 13 maggio).
Così nella cosiddetta docu-intervista, ho provato a fare, col video, quello che loro, i Mold, fanno di punk con la loro musica, cercando di mettere in ecologia il loro suono con la città stessa, tramite l'immagine. E la musica che fanno è l'autentica conseguenza delle loro personalità irriverenti, provocanti, ironiche e sincere. Come questa docu-intervista, si spera.