Sabato, 11 Giugno 2016 10:06

Distretto turistico, #SaveGranSasso: "Poche idee, e confuse"

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"Davanti ad un folto pubblico, abbiamo assistito - in religioso silenzio - alla prima assemblea del neonato Distretto Turistico del Gran Sasso. L’evento ci è sembrato organizzato in maniera frettolosa, arrangiata, improvvisata, dimenticando che quelle poche idee illustrate sono contenute in un documento di 5 anni fa, ormai tutto da rivedere".

Una vera e propria stroncatura, per la prima assemblea pubblica del Distretto montano, organizzata ad Assergi, qualche giorno fa. Arriva dal Comitato promotore del referendum consultivo sul Gran Sasso che, in una nota, ricorda come furono - all’epoca - "prima l’Ocse e poi il Ministro Barca, a tracciare un futuro possibile sia del turismo sia del sistema economico del cratere. Anche il CRESA, ente regionale, nella sua ultima relazione del 2015 sulla stato del turismo in Abruzzo ha messo in evidenza ampliamente quelle che sono le problematiche e anche i punti di forza di tale settore. Insomma tutto già scritto con sapienza, saggezza e grande professionalità. Invece, si fa tutto il contrario".

“Non c’è tempo!” ha dichiarato il vice presidente Giovanni Lolli durante il summit, "e noi siamo d’accordo, ma il tempo c’è stato e anche tanto", l'affondo del Comitato. "Buttarsi nella mischia in questo modo potrebbe creare un danno ben più pericoloso dell’aver perso del solo tempo".

"Potevamo fare il turismo della ricostruzione, l’abbiamo glissato, abbiamo cacciato tutti dalla nostra città. Potevano cominciare a ricostruire i Borghi immediatamente per mantenere vivo l’interesse nei confronti della valle: evitato anche questo. Basti pensare che ad Assergi, porta principale del turismo montano nell’aquilano, la ricostruzione probabilmente partirà solo nel 2019. Solo ora ci si accorge dello stato di degrado delle economie locali, della mancanza cronica di lavoro, di fronte ad un territorio ricco di opportunità come la nostra montagna.

Tornando ai lavori, il Comitato sottolinea come l’unica novità presentata sia stato il marchio Living Gran Sasso "che non ha destato quelle emozioni che una campagna promozionale dovrebbe suscitare. Un progetto monco, totalmente monco: la società vincitrice dell’appalto per lo studio del logo, l'ha presentato con 25 minuti di inglesismi volti a coprire il nulla, dimenticandosi persino di registrarlo come marchio o almeno di acquistare il dominio su internet (www.livinggransasso.it o .com). Poco male: l’abbiamo acquistato noi, 5 minuti dopo la presentazione, per evitare che finisse in mani sbagliate. E siamo pronti a regalarlo al Distretto, ma la figuraccia è immane se si considera anche l’importo destinato a questi importanti lavori. Il marketing territoriale, il marketing turistico, i dati, le proiezioni, i competitors, le alternative, i valori, l’indotto, le idee sono solo alcuni dei dati che ci saremmo aspettati da un organismo come quello del Distretto Turistico. Accontentiamoci di quello che abbiamo".

Ma cos’è che abbiamo? "Per ora, solo tante scatole con nulla dentro. Il momento più importante, per noi, è stato quando il vice presidente della Regione ha ammesso palesemente quello che il nostro Comitato sostiene sin dalla sua nascita: in area Sic (rete Natura2000) sarà difficilissimo realizzare le infrastrutture previste dal Piano d’Area del Comune. Sagge parole, diciamo noi, pronti a coinvolgere la popolazione attraverso il Referendum Consultivo creato ad hoc, ormai bloccato da oltre un anno nelle maglie di poteri a noi sconosciuti. Alla fine si è parlato del Piano del Parco, uno strumento già pronto e destinato ad essere approvato a novembre del 2015 che ha subito un arresto improvviso per una richiesta da parte delle Regione Lazio, che ha solo il 4% dell’intera area protetta. Se tutto andrà bene vedrà la luce solo nel 2017. Una ulteriore testimonianza che essere Parco Nazionale, nell’Italia di oggi, significa solo accollarsi un’infinità di burocrazia inutile, di carta straccia che fa bene, forse, solo a chi la deve scrivere, non certo ad una popolazione in ginocchio che ha bisogno di certezze per il presente. Rimaniamo perplessi da questo stato delle cose ma allo stesso tempo fiduciosi e sicuri che la battaglia ed il lavoro intrapresi dal nostro Comitato possano aiutare la politica e le popolazioni a raggiungere un concreto traguardo per lo sviluppo socio-economico del nostro territorio".

Ultima modifica il Sabato, 11 Giugno 2016 14:53

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