Il Centro Sperimentale di Cinematografia resta in Abruzzo. A deciderlo, il Consiglio di Stato. Si avvia verso la conclusione, insomma, la vicenda giudiziaria che avrebbe potuto far sospendere le attività della Scuola Nazionale di Cinema.
Ricorderete che il Tribunale amministrativo regionale, con sentenza numero 225 del 14 marzo 2013, aveva accolto il ricorso proposto da Giancarlo Iannucci, dipendente dell'Accademia dell'Immagine in cassa integrazione dal 1 maggio 2009, che aveva chiesto l'annullamento della convenzione stipulata dalla Regione, dalla Provincia e dal Comune dell'Aquila con la Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia e con il ministero per i beni e le attività culturali. Una sentenza che, seppur di primo grado, aveva fatto parecchio rumore.
La convenzione era stata firmata il 27 maggio del 2011, per "assicurare le prosecuzione dell'attività culturale e didattica già svolta dall'Accademia" attraverso l'apertura, in città, di una sede distaccata del Centro sperimentale di cinematografia. Le amministrazioni pubbliche si erano assunte i costi dell'operazione, stimanti in non meno di 550mila euro: la Regione per una cifra di 300mila euro, la Provincia e il Comune per 25mila e il Ministero per 200mila euro. I giudici avevano deciso, però, di annullare i provvedimenti e tre articoli della convenzione (art.6-7-9).
Le amministrazioni pubbliche, a leggere le motivazioni della sentenza, avevano "confuso la qualità di soci con il potere di disporre dei diritti dell’Accademia dell’immagine" scegliendo "di finanziare l’attività concorrente della Scuola di Cinema". Il fatto che la Fondazione non abbia assunto oneri che garantissero gli interessi dell’Accademia o quelli occupazionali dei dipendenti (solo tre lavoratori sono stati riassorbiti dal Centro sperimentale, i restanti dieci sono in cassa integrazione dal 1 maggio 2009) a fronte dei notevoli contributi economici ricevuti e della dotazione della sede, avrebbero reso gli atti illegittimi perché contrari all’interesse pubblico che le amministrazioni, quali soci dell’Accademia dell’Immagine, avrebbero dovuto perseguire".
In altre parole, la lesione prospettata era che "la stipula della convenzione implicasse necessariamente l'impossibilità per l'Accademia di tornare ad operare e riassorbire, così, i propri dipendenti".
Un giudizio severissimo, quello dei giudici di primo grado. Il Consiglio di Stato ha invece deciso di emettere un’ordinanza cautelare (n. 201303228) che sospende gli effetti della sentenza del Tar, dando piena legittimità alla presenza e all’attività del Centro Sperimentale di Cinematografia a L'Aquila “rilevato che la sentenza comporta un danno grave ed irreparabile per gli appellanti, in quanto preclude il finanziamento della Fondazione Centro sperimentale di cinematografia – Scuola nazionale di cinema, e preclude la prosecuzione della sua attività”.
Il Centro Sperimentale di Cinematografia proseguirà dunque nello svolgimento delle attività programmate. E nelle prossime settimane è prevista la pubblicazione del nuovo bando per l’ammissione al corso triennale di “Reportage storico – d’attualità”, una opportunità per i più giovani di accedere ad una formazione d’eccellenza in ambito cinematografico. Una buona notizia per la città che, con la decisione di liquidare l'Accademia dell'Immagine, rischiava di perdere ua grande ricchezza culturale. Ed altri posti di lavoro.