"Cari 309, cara Claudia e cara Fabrizia, Amori miei, hanno vinto! Dopo 7 anni e mezzo sono riusciti a ribaltare la realtà dei fatti, sono riusciti a ribaltare le prove inconfutabili che sono depositate presso il Tribunale dell’Aquila. Lo Stato ha vinto. Lo Stato non chiede scusa, difende se stesso e si autoassolve, non è capace di fare autocritica, capire dove è stato commesso l’errore, perché un errore c'è stato: cosa poteva essere fatto per evitarlo, quell’errore, e cosa si potrebbe fare per far si che quegli errori, che hanno portato alla Strage dell’Aquila, in futuro non vengano ripetuti. E’ raccapricciante!".
Si apre così la lettera aperta che Vincenzo Vittorini ha deciso di 'inviare' alle 309 vittime del terremoto, alle sue vittime, Claudia e Fabrizia, a qualche settimana dall'assoluzione di Guido Bertolaso nell'ambito del procetto 'Grandi Rischi bis'.
"Ci chiedono di chiedere scusa a Bertolaso ed alla Protezione Civile", dice Vittorini. "Si continua a confondere il pre sisma con il post sisma: oggetto dei Processi era la gestione del pre sisma che è stata a dir poco deficitaria e fraudolenta. Ma Bertolaso non è mai stato in aula durante le udienze e per questo non ha mai avuto la forza di guardarci negli occhi, incrociandoli durante le udienze, se mai vi avesse partecipato. Si potrebbe anche chiedere scusa ma penso che in uno Stato di diritto sia importante chiarire nelle sedi opportune, ma in modo trasparente e non fraudolento, come siano andati i fatti e purtroppo i fatti, lo sappiamo bene, sono andati in maniera diversa rispetto alle sentenze della Corte di Appello per il processo CGR e del Giudice di I grado per il processo bis a Bertolaso. Lo sa Bertolaso, lo sa De Bernardinis, lo sa Dolce, lo sa Barberi, lo sa Calvi, lo sanno tutti quelli che hanno partecipato all’operazione mediatica. Si chiedeva Verità e Giustizia, ma in questo paese Verità e Giustizia non ci sono e non ci saranno mai".
"Questo è il Paese che, da un lato, chiede Verità e Giustizia ad altri Stati quando lì vengono commessi Omicidi di Stato - continua il consigliere comunale - e che, dall'altro, non sa fare autocritica, non sa chiedere scusa: dopo la conclusione in Cassazione del processo alla CGR con la condanna definitiva del Vice Capo della Protezione Civile, De Bernardinis, qualcuno ha mai chiesto scusa alle Vittime, ai Familiari, alla nostra Città? Mai! Ed oggi noi dovremmo chiedere scusa dopo che in quell’aula di tribunale è stata sovvertita la realtà dei fatti? Anche noi parti civili abbiamo rinunciato ai numerosi nostri testimoni perché eravamo certi della forza delle prove depositate. Ma tutto ciò è passato sotto silenzio. Mentre la rinuncia ai testi della difesa è stata fatta passare in maniera roboante per nascondere la mancata rinuncia di Bertolaso alla prescrizione, scelta che fa di quest'uomo un bugiardo. Bugiardo seriale! Quando l'Accusa rinuncia ai propri testi per permettere al processo di andare avanti entro i termini, tutto cio’ passa sotto silenzio. Mentre il gesto teatrale della rinuncia ai testi della Difesa, per mascherare la non rinuncia alla prescrizione, sbandierata in lungo ed in largo in questi anni e soprattutto negli ultimi mesi, appare da tutte le parti. Ed ecco la differenza tra il potente ed il cittadino normale: un cittadino normale in base a tutte le prove depositate e che forse il giudice ha mancato di leggere ed approfondire verrebbe condannato, mentre il potente di turno no. Gli si trova la formula che gli viene cucita addosso per far si che ne possa uscire indenne. E questo è profondamente ingiusto!".
"Cosa dovremmo insegnare ai nostri ragazzi?", si chiede Vincenzo Vittorini. "Cosa dovrei insegnare a mio figlio, al quale ho detto di credere nello Stato, che ha sbagliato ma che, invece di assumersi la responsabilità di quell’errore, ha trovato il modo di uscirne quasi indenne? Come si fa a dire ai nostri ragazzi di crescere nel Diritto e nella Giustizia, nella Verità, come si fa? Quando poi gli esempi vanno nel verso opposto? Sono 7 anni e mezzo in cui il Vero Processo lo abbiamo subito noi e non gli imputati, perché nei tre gradi di giudizio del processo alla CGR e nel primo grado del processo a Bertolaso ce ne hanno dette di tutti i colori. Noi, purtroppo, dopo la sentenza di primo grado del processo a Bertolaso non potremo proporre appello verso una sentenza che è un errore giudiziario, perché arriverà la prescrizione e perché si è perso del tempo in questi anni per la doppia richiesta di archiviazione da parte della Procura della Repubblica dell’Aquila e per la cattiva calendarizzazione del processo appena concluso da parte del Giudice. Oggi Bertolaso non può cantare vittoria definendo, a bella posta, il Giudice illuminato, perché lo ha assolto anche se con il dubbio: il Giudice avrebbe dovuto avere il coraggio di calendarizzare il processo a tappe forzate, e non ogni 2 mesi, per sentire tutti i testi e approfondire tutte le fonti di prova. Avere il coraggio, come il giudice Billi, di portare a galla la Verità. E di condannare anche ad un solo giorno di pena chi è stato il mandante di un'operazione mediatica che ha cambiato radicalmente il nostro modo di reagire al terremoto ed ha ucciso".
"Cara Claudie e cara Fabrizia, cari Amori miei, in questo Paese si confonde sempre il prima con il dopo, il pre sisma ed il post sisma e noi abbiamo messo sotto accusa la gestione del pre sisma culminata con l’operazione mediatica della CGR che ha modificato in maniera determinante le nostre abitudini consolidate, ataviche, della reazione al sisma. Se non fosse avvenuto quel prima fraudolento, certamente oggi non avremmo potuto dire nulla: il terremoto sarebbe arrivato con tutta la sua tragedia e dolore. Ma essere presi in giro da uno Stato bugiardo, questo no, non si può accettare".
Si legge ancora, nella lettera: "Come si fa a credere nella Giustizia quando grazie a cavilli, artifizi legali, i Principi del Foro sono riusciti ad alterare la realtà dei fatti e a rendere non punibile una condotta errata? Come si fa a credere nella Giustizia quando nel processo di Appello della CGR si sono arrampicati sugli specchi per dimostrare che quella non era la CGR e quindi non era tenuta a comunicare nulla e di conseguenza gli imputati tranne uno sono stati assolti? Come si fa a credere nella Giustizia quando il Sindaco della nostra Città in primo grado del processo CGR testimonia affermando il contrario di quanto detto alla città (terrorizzato/tranquillizzato) e ne determina l’assoluzione in Appello perché quella testimonianza viene usata dalla Difesa per scardinare la Sentenza di condanna del primo grado? Come si fa a credere nella Giustizia quando non ci viene permesso di fare ascoltare in aula la famosa telefonata Bertolaso/Stati perché un conto è leggerla ed un conto è sentirla con i toni delle parole pronunciate? Come si fa a credere nella Giustizia quando abbiamo dimostrato che tutto era concatenato: l’ordine impartito nella telefonata alla Stati è lo stesso che riceve De Bernardinis e prova ne è che De Bernardinis usa le stesse parole di Bertolaso nell’intervista pre CGR e nella conferenza stampa successiva della quale abbiamo trovato un frammento; e prova ne è Barberi che aprendo la CGR pone una domanda agli esperti circa lo scarico di energia analogamente a come si esprime Bertolaso nella telefonata ed i due si erano incontrati il mattino prima della riunione della CGR, quando invece avrebbe potuto parlare del suo famoso, ma ignorato, Rapporto Barberi; e prova ne sono le due telefonate post CGR di Barberi e Dolce che comunicano a Bertolaso che tutto era stato fatto! Ebbene l’artifizio legale ha permesso di non poter utilizzare queste telefonate ed ha permesso a Bertolaso di uscirne! Come si fa a credere nella Giustizia quando De Bernardinis viene condannato ed il suo Capo e Mandante ne esce per artifizi invece di essere condannato per cooperazione colposa in un reato?".
"Rimane l’amarezza di aver combattuto con tutte le nostre forze per portare a galla la Verità Vera mentre la Verità è stata ricacciata nel buio più profondo, come quello della notte del 6 aprile 2009. Come si fa a credere in un Paese in cui solo con slogan si parla di Prevenzione e Sicurezza e poi non si combina nulla praticamente? Come si fa a credere in uno Stato se i servitori dello Stato sono contro i cittadini? E’ dura, è durissima ricevere un colpo siffatto, che fa male e riapre la ferita mai guarita. Amori miei vi hanno ucciso una seconda volta: il 6 aprile 2009 ed il 30 settembre 2016. Bastava un po’ di coraggio e leggere le carte che tutti noi parti civili conosciamo alla perfezione. Inoltre oggi ci viene tolta la possibilità di ricorrere in appello contro un errore giudiziario, perché Bertolaso dopo averlo sbandierato a tutta l’Italia non rinuncia alla prescrizione ed è quindi un bugiardo che non accetta di sottoporsi a tutto l'iter processuale nei 3 gradi di giudizio. E’ chiaro che la mossa di non rinunciare alla prescrizione ma ai propri testi è roboante, ma dimostra che grazie ad un mezzuccio, ad uno stratagemma, Bertolaso ne esce. Se si è uomini lo si è sempre. Se si è uomini e se si sbaglia bisogna essere capaci di accettare la responsabilità delle decisioni prese, dei fatti accaduti come conseguenza di esse e di accettare anche le condanne e le pene,se si è uomini, ma Guido Bertolaso non lo è, un uomo. Guido Bertolaso è un cinico che si trincera dietro una falsa bontà, che deve essere considerato un ominicchio, come diceva Totò, e di ominicchi il nostro Paese ne è pieno. Hanno dimostrato l’indimostrabile ed hanno vinto, ma di vittoria di pirro si tratta. E di Ingiustizia e Bugie e non di Giustizia e Verità".